Alieni o semplicemente strambi antenati? I teschi allungati della civiltà Paracas in Perù stanno facendo impazzire i social, con la loro forma bizzarra che ha ispirato la "teoria del complotto" su origini extraterrestri – ma è solo una bufala clamorosa! Questa antica cultura pre-Inca, famosa per i suoi tessuti perfetti e deformazioni craniche epiche, mostra come i nostri avi andini non badassero a regole di bellezza convenzionali. #ParacasMistero #TeschiAlieni #ArcheologiaShock
Preparatevi a un tuffo nel passato selvaggio: i Paracas, progenitori dei Nazca con i loro petroglifi desertici, praticavano deformazioni craniche che trasformavano teste di neonati in opere d’arte strambe. Non parliamo di torture aliene, ma di fasciature e pressioni blande fin dai primi giorni di vita, usando legnetti o poggiatesta per modellare ossa craniali malleabili. Nessun disturbo provato, solo un capriccio culturale che durava per anni – perché, diamine, chi non vorrebbe una fronte piatta per distinguersi?
Ora, il motivo vero è quello che fa scalpore: per i Paracas, la deformazione serviva per esprimere identità di genere in modo non binario, ante litteram. Niente a che fare con la ricchezza dei defunti, ma con forme come la tabular erect (fronte alta e piatta) e bilobata, tradizionalmente "maschile" o "femminile". Eppure, uno studio del 2022 da ricercatori peruviano-colombiano-brasiliani-austriaci ha sganciato la bomba: forse i Paracas vedevano il genere come quaternario, con ruoli per "uomini femminili" e "donne mascoline". Un bel ceffone alle nostre idee rigide, eh? Immaginate la confusione nelle tombe antiche – e noi che pensavamo di essere evoluti!