#AppleEpicFail: Al WWDC 2025, Siri sparisce nel nulla mentre Apple promette miracoli in ritardo! Azioni crollano del 2,5%, bruciando 75 miliardi. Craig Federighi ammette: "Stiamo continuando a lavorare per offrire le funzionalità che permetteranno a Siri di diventare sempre più personalizzata", ma è solo fumo. #WWDC2025 #SiriDisastro #BigTechFallisce
Che disastro epico alla WWDC 2025! Ieri, Apple ha cercato di brillare con novità sull’IA e la nuova interfaccia "Liquid Glass" che unificerà tutto dal prossimo autunno, ma l’assistente vocale Siri? Assente ingiustificato, lasciandoci a bocca asciutta dopo l’hype dello scorso anno. Invece di mostrare un Siri rinato, super-intelligente e personalizzato, è stato un nulla di fatto, e gli investitori sono furiosi – le azioni sono precipitate del 2,5%, vaporizzando 75 miliardi di dollari in un battito.
Craig Federighi, il gran capo del software, ha solo buttato lì un paio di frasi vaghe durante il keynote, dicendo che Apple "sta continuando a lavorare per offrire le funzionalità che permetteranno a Siri di diventare sempre più personalizzata", e che "questo lavoro necessita di più tempo per raggiungere gli standard di qualità di Apple", promettendo di "condividere più informazioni il prossimo anno". Tradotto: addio al "nuovo Siri" fino al 2026, gente! Sembra che Apple stia arrancando, e gli azionisti non ci stanno a queste scuse patetiche, specialmente dopo mesi di attese gonfiate.
La promessa di un "nuovo Siri" era stata sbandierata alla WWDC 2024, con l’idea di renderlo un genio dell’IA capace di capire davvero la tua vita – dalle relazioni alle abitudini quotidiane – per agire in modo proattivo tra le app. Peccato che nei test interni, funzionasse solo due volte su tre, una schifezza secondo le fonti di Bloomberg. Così, Apple ha rimandato tutto, sostituendo il boss John Giannandrea con Mike Rockwell del Vision Pro per provare a raddrizzare la baracca. Intanto, per non affogare, si sono alleati con OpenAI: Siri delega a ChatGPT quando è in crisi, e l’app Image Playground usa i loro motori. Roba da non credere per un’azienda che predica privacy!
Ma affidarsi a esterni per tappare buchi solleva interrogativi sporchi: Apple insiste sull’IA on-device per la sicurezza, ma è una lotta epica contro giganti come Google e Microsoft, che hanno cloud pronti all’uso. Questa testardaggine sta solo rallentando il tutto, lasciando Cupertino a leccarsi le ferite. Al WWDC 2025, hanno presentato altre cosine come traduzioni live e una Spotlight più furba, ma nulla compensa l’assenza di Siri. Apple sa di essere in ritardo, e sta correndo ai ripari con alleanze, ma se funzionerà? Federighi giura di sì, ma non prima del prossimo anno – e noi, scettici, aspettiamo con il popcorn.