Architettura, ingegneria e decisioni errate nella progettazione.


La storia e le evoluzioni architettoniche delle Vele di Scampia

Costruite a Napoli tra il 1962 e il 1975, le Vele di Scampia rappresentano un complesso residenziale dalle forme architettoniche uniche. Ideate dall’architetto Francesco Di Salvo, queste strutture a vela dovevano favorire l’integrazione sociale e l’utilizzo degli spazi comuni, in un’ottica di armonia e convivenza.

L’architettura e l’ingegneria delle Vele di Scampia

Il progetto originale prevedeva la costruzione di otto edifici alti fino a 40 metri, con percorsi interni che favorissero l’interazione tra residenti e una visione innovativa della vita urbana. L’ingegnere Riccardo Morandi curò lo schema ingegneristico basato su tecniche di calcestruzzo armato prefabbricato, che avrebbe dovuto garantire spazi ampi e libertà di design.

Le successive modifiche e le ragioni dietro di esse

Durante la realizzazione delle Vele, si sono verificate modifiche che hanno compromesso il progetto: la distanza tra gli edifici è stata ridotta, e lo schema strutturale originale è stato sostituito da soluzioni più tradizionali e meno dinamiche. Le motivazioni di questi cambiamenti risalgono a questioni economiche, che hanno portato alla trasformazione dell’idea iniziale e a una serie di problemi abitativi e sociali.

Le demolizioni e il progetto ReStart

A causa del degrado e della mancanza di manutenzione, alcune delle Vele sono state demolite nel corso degli anni. Nel 2014 è stato avviato il progetto ReStart, che prevede la rigenerazione della Vela Celeste e la riqualificazione della zona nord di Napoli. Con fondi provenienti anche dal PNRR, il progetto mira a ridare vita al quartiere attraverso la creazione di nuovi servizi e spazi pubblici entro il 2027.

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Foto di archivio demolizione di una Vela – Fonte: MiC

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