La geniale tecnica di Rembrandt per creare effetti dorati
Indice Articolo
Una recente ricerca condotta dai chimici del Rijksmuseum e dell’Università di Amsterdam ha svelato il segreto di Rembrandt nel creare dettagli dorati nei suoi dipinti, come ad esempio in “La ronda di notte”. Attraverso sofisticate analisi spettroscopiche, è emerso che il celebre pittore olandese utilizzava pigmenti di pararealgar e semi-amorfi contenenti tracce di solfuro di arsenico per conferire l’effetto dorato alle sue opere.
Il pericolo legato al solfuro di arsenico
È importante considerare i potenziali rischi derivanti dall’utilizzo del solfuro di arsenico da parte di Rembrandt. Secondo il Toxin and Toxin Target Database (T3DB), l’arsenico può risultare estremamente nocivo se ingerito o inalato in quantità significative. Questo composto chimico potrebbe provocare danni gravi al sistema nervoso centrale e agli organi interni, aumentando il rischio di sviluppare forme di cancro. Un quantitativo di soli 600 microgrammi per kg di peso corporeo di triossido di arsenico potrebbe risultare letale per un individuo.
Ulteriori segreti nascosti in “La ronda di notte”
Oltre alla presenza dei pigmenti dorati, l’ambizioso progetto Operation Night Watch ha rivelato la presenza di altre combinazioni di arsenico e zolfo negli abiti dei personaggi raffigurati in “La ronda di notte”. Questa scoperta dimostra l’uso innovativo dei materiali da parte degli artisti olandesi del Seicento, evidenziando la maestria di Rembrandt nel creare effetti straordinari nella sua opera più celebre.
Per approfondimenti su Rembrandt e l’uso dell’oro e dell’arsenico nelle sue opere, puoi visitare il seguente link: Rembrandt, oro e arsenico.