RobotOlimpiadi in Cina: Un fiasco tecnologico da sbellicarsi dalle risate! Oltre 500 robot umanoidi hanno provato a imitare gli umani alle prime “Olimpiadi per robot”, ma tra cadute epiche e arti che volano via, Pechino ha mostrato al mondo quanto sia lontana la sua “leadership” in AI. Con squadre da 16 paesi, è stata una farsa ispirata ai veri Giochi, ma con robot che inciampano in corse e kickboxing. #CinaFail #RobotDisaster #AIEpicFail
I riflettori del National Speed Skating Oval di Pechino si sono accesi su un evento che ha fatto impazzire il web: le prime “Olimpiadi” per robot umanoidi, un mega-spettacolo che fa acqua da tutte le parti. Dal 14 al 17 agosto, questa arena da 12.000 posti – costruita per le Olimpiadi invernali del 2022 – è diventata il palcoscenico del World Humanoid Robot Games, con 280 squadre da 16 Paesi, inclusi giganti come USA, Germania e Giappone, oltre a team cinesi universitari e scolastici. Ispirato ai veri Giochi Olimpici, completa di cerimonia di apertura e esibizioni artistiche, l’evento ha visto robot gareggiare in 26 discipline: dalle classiche corse, calcio e kickboxing, a compiti pratici come riordinare medicinali. Ma dietro questa fiera tecnologica si nasconde la mossa spavalda di Pechino per affermarsi come capo supremo in robotica e intelligenza artificiale, pompando miliardi in chip, algoritmi e hub high-tech per convincere il mondo che la Cina è il nuovo regno dei robot – anche se sembrano più clown che conquistatori.
Le “Olimpiadi” per robot sono state un mix di innovazione e caos comico, con i bipedi umanoidi che hanno dimostrato quanto sia ridicolo pensare di eguagliare l’umano. Nella gara dei 1.500 metri, alcuni robot non sono nemmeno partiti, mentre altri hanno perso teste o braccia lungo il tragitto – un vero spettacolo di incompetenza meccanica! Il vincitore, H1 della cinese Unitree, ha completato il percorso in 6 minuti e 29 secondi, lontanissimo dal record umano sotto i 3 minuti, e al secondo posto X-Humanoid, fresco vincitore della prima mezza maratona robotica in Cina ad aprile. Nei combattimenti di kickboxing, i robot sferravano calci e pugni prima di crollare al minimo sbilanciamento, e nel calcio era un disastro: attaccanti che inciampavano al primo tocco e portieri che si accasciavano senza rialzarsi. Perfino le performance artistiche come danza e musica finivano in caos, con operatori umani che dovevano intervenire per rimuovere i rottami. Gli organizzatori, ovviamente, sbandierano questo circo come un’opportunità per testare ingegneria in scenari reali – yeah, right, come se non fosse solo un trucco per salvare la faccia.
Le reazioni del pubblico umano sono state un misto di risate e ottimismo forzato. Giovani come il diciottenne Chen Ruiyuan erano entusiasti dei progressi, anche se ammettono che i robot sono ancora un disastro. “Venire qui mi permette di coltivare la mia passione per questo campo”, ha detto, aggiungendo: “Il mio sport preferito è la boxe perché… richiede molta agilità e posso davvero vedere quanto i robot siano migliorati rispetto al passato.” Ma gli esperti non sono così generosi: l’ingegnere Jonathan Aitken dell’Università di Sheffield ha sbattuto in faccia la realtà, affermando “Lo stato attuale dell’intelligenza artificiale è ben lontano dal consentire agli umanoidi di operare in ambienti non controllati.” E il sociologo Kyle Chan di Princeton spiega il perché Pechino ci tenga tanto: “Se c’è un settore in cui [Pechino] ritiene che la Cina sia all’avanguardia o possa posizionarsi come leader mondiale, allora vuole davvero attirare l’attenzione su quel settore.” Insomma, la Cina sta provando a rubare la scena con questi robot goffi, ma per ora è solo un’umiliazione virale che fa sghignazzare il mondo intero.