Autori ufficiali minimizzano rischi: Rifiuti di Teano incendiati senza tracce di diossine in aria, secondo indagini regionali

Attenzione, Teano in fiamme e aria tossica! Disastro ecologico a Teano: un enorme incendio in uno stabilimento di rifiuti plastici e gommosi ha fatto schizzare i livelli di diossine oltre i limiti, con ARPA Campania che ammette valori di 0,27 pg/Nm3 I-TEQ (oltre il tetto di 0,15), ma ora giura che è tutto a posto grazie a un po’ di pioggia. Davvero la natura ha sistemato il casino delle autorità?

Ehi, gente, se credevate che le storie di rifiuti tossici in Campania fossero solo vecchie leggende, pensateci due volte! L’ARPA Campania ha confermato l’assenza di diossine e altri inquinanti nell’aria dopo il violento incendio scoppiato il 16 agosto nello stabilimento gestito da Campania a Teano (CE). Ma andiamo con ordine: il secondo ciclo di monitoraggio ha registrato concentrazioni di diossine, furani e policlorobifenili inferiori ai limiti di riferimento – una vera manna dal cielo, o meglio, dalla pioggia che è arrivata a “lavare” i problemi. Peccato che nel bollettino del 19 agosto avessero ammesso un valore di 0,27 pg/Nm3 I-TEQ, superando il limite di 0,15 pg/Nm3 I-TEQ, il che fa sorgere qualche dubbio su quanto fossero stati svelti a minimizzare.

Le fiamme hanno devastato un’area di 40.000 metri quadrati – roba da far impallidire un film apocalittico – e le cause? Ancora un mistero, con i Vigili del Fuoco che continuano a faticare sul posto, due squadre al per bonifiche, smassamento e demolizione di strutture crollate. Intanto, i sindaci dei comuni vicini, da Caianello a Teano, si riuniscono oggi per la Commissione Ambiente: chissà se butteranno lì qualche critica alle autorizzazioni ballerine di questo stabilimento. E non dimentichiamo il bollettino ARPA del 19 agosto, che dettagliava come il primo campionamento, tra la notte del 16 e del 17 agosto, aveva trovato quella sommatoria di diossine e affini a 0,27 pg/Nm3 I-TEQ, ben oltre il valore di riferimento.

Ma ecco il colpo di scena: il secondo test, tra la sera del 17 e del 18 agosto, ha dichiarato l’aria pulita, con inquinanti come ossidi di azoto, monossido di carbonio, ozono, benzene e polveri sottili tutti sotto i limiti legali. ARPA attribuisce il merito alle precipitazioni, che potrebbero aver spostato le schifezze dal cielo al suolo – ma chi controllerà se ora il terreno è una bomba ecologica? Misurazioni fatte da un laboratorio mobile a Riardo, a 4 km dal disastro, e dalla stazione fissa di Sparanise, perché ovviamente piazzare sensori proprio lì era troppo da chiedere.

La gente del posto è furiosa, e non solo per il fumo: questo stabilimento di Campania Energia è avvolto in una matassa giudiziaria dal 2018, con sequestri e rifiuti di autorizzazioni da TAR, Consiglio di Stato e Regione Campania. Rischi per la salute? ARPA dice di no, che è tutto sotto controllo, ma andiamo, con dati del genere chi ci crede davvero? Per non rischiare, il sindaco di Teano ha emesso un’ordinanza che vieta impianti di climatizzazione con aria esterna e il consumo di frutta e ortaggi locali – una precauzione che sa tanto di ammissione di colpa. Insomma, se l’ambiente è salvo, perché tutti questi giri di vite? Qualcuno dovrebbe spiegare alla gente perché i rifiuti continuano a essere un disastro annunciato in questa regione.

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