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Autorità tengono nascosto il report sulle indagini concluse per l’incidente Air India, mentre emergono dettagli controversi

Shock puro: Piloti di Air India potrebbero aver interrotto il carburante al decollo, scatenando un disastro che ha ucciso 241 su 242 a bordo del Boeing 787! Basato su fonti anonime del WSJ, l’inchiesta si fionda sull’errore umano anziché sui guasti. Che pasticcio epico! #AirIndiaCrash #BoeingDisastro #AereoIncidente

In un colpo di scena da brividi, l’incidente del volo AI171 di Air India – quel Boeing 787 schiantato il 12 giugno con un bilancio agghiacciante di 241 vite perse – potrebbe essere dovuto a un’interruzione del flusso di carburante durante il decollo. Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal sulla base di fonti anonime, l’ente indiano Aircraft Accident Investigation Bureau (AAIB) sta puntando i riflettori sulle azioni dei piloti, ignorando lo stato tecnico del velivolo, che pareva a posto. Il report preliminare è atterrato oggi nelle mani dell’AAIB, ma è ancora sotto chiave – chissà che segreti nasconde!

Certo, non è il momento di gridare al complotto o sparare accuse a destra e manca, perché le leggi internazionali esigono che questi report vengano sbandierati al pubblico prima o poi. Ma andiamo, quanta suspense! Possiamo già sbirciare un po’ nei dettagli tecnici: la scatola nera del velivolo ha registrato ogni mossa, inclusa quella fatidica interruzione del flusso di carburante, che equivale allo spegnimento dei motori. Quegli interruttori tondi e neri, come vedete nella foto, devono essere sollevati prima di abbassarli da RUN a CUTOFF – una roba che non capita per sbaglio, eh? Sembra più un gesto intenzionale, eppure i piloti hanno lanciato un SOS alla torre di controllo. Roba da film!

Insomma, mentre aspettiamo che l’AAIB tiri fuori il report preliminare – magari già domani – teniamo a mente che non è lì per risolvere tutto in un colpo, solo per sputare le prime evidenze. Commento: Davvero, quanta leggerezza in aria? Questo buco nero di incertezze grida a gran voce per più controlli, prima che un altro “oops” costi altre vite.

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