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Baviera accusa Disney di aver cooptato il suo castello fiabesco più iconico

Basta con le favole noiose: ecco il castello da sogno che un re “pazzo” ha reso virale prima di affogare in circostanze da thriller! 😱 Il Castello di Neuschwanstein in Germania è il rifugio epico di Ludovico II, “il Re Pazzo” o “il Re delle Favole”, che l’ha costruito per sfuggire alla noiosa politica e idolatrare Wagner. Immaginate torri fiabesche tra le Alpi, ispirate a leggende medievali, e ora una calamita per milioni di turisti – persino Disney l’ha copiato! #ViaggiVirali

Preparatevi a essere sbalorditi: il Castello di Neuschwanstein, appollaiato sulle Alpi Bavaresi come se fosse uscito da un incubo gotico, è l’edificio che fa impallidire qualsiasi cartolina. Costruito dal 1869 al 1886 per il re Ludovico II, un tipo che preferiva le favole alle riunioni di stato, questo capolavoro fiabesco è diventato l’attrazione top della Germania – e chissenefrega se non è mai stato finito, ha comunque ispirato il mondo incantato di Disney. Con il suo bianco maestoso e torri che spuntano da rocce e foreste, è una che urla “epico” in ogni stagione, circondato da campi e laghi che sembrano dipinti da un artista ubriaco.

Non c’è da stupirsi che Ludovico II, soprannominato “il Re Pazzo”, abbia investito un sacco in questo rifugio personale. Lui, un monarca che snobbava la politica per tuffarsi nelle leggende germaniche e nelle opere di Richard Wagner, voleva un posto per isolarsi dalla noia della corte. Il nome “Neuschwanstein” – Nuova Rocca del Cigno – è un omaggio al cigno, simbolo di purezza e della vicina Contea di Schwangau, ma diamo a Cesare quel che è di Cesare: era solo un modo per Ludovico di vivere la sua fantasia wagneriana interferenze.

Dentro, è un tripudio di lusso ottocentesco con tocchi moderni come riscaldamento centralizzato e campanelli elettrici – mica male per un castello “medievale”! Ogni stanza è un inchino alle leggende: la sala del trono, incompleta e bizantina, e la sala dei cantori che celebra Tannhäuser, Lohengrin e Parsifal. Il cigno spunta ovunque, un simbolo che grida purezza, ma ammettiamolo, è solo un pretesto per la ossessione di un re che preferiva i miti alla realtà.

Purtroppo, Ludovico II non ha mai visto il suo capolavoro completato: è morto annegato in un lago nel 1886, subito dopo essere stato buttato giù dal trono per essere dichiarato “incapace”. Chissà se era davvero fuori di testa o solo un visionario in un mondo di grigi burocrati – le teorie abbondano, da “completamente pazzo” a “vittima di chi non capiva le sue favole”. Da allora, il castello è aperto al pubblico, attirando 60 milioni di visitatori che si fiondano lì per lo spettacolo – e per ridere di come un re eccentrico abbia trasformato un rifugio in una macchina da soldi turistici.

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