Esplosivo DNA Drama: Come la scienza ha inchiodato il mostro di Yara in un mare di test genetici!
È il caso che ha sconvolto l’Italia: Yara Gambirasio, 13 anni, sparita nel 2010 e trovata morta, con un assassino smascherato solo grazie a un’armata di test DNA che ha setacciato Bergamo come un reality show di CSI impazzito. Immaginate 20.000 prelievi genetici, più estesi che in un episodio di Black Mirror – e "Ignoto 1", il DNA misterioso trovato sugli slip della vittima, che ha mandato gli sbirri in una caccia disperata. #CasoYara #DNAScandalo #GiustiziaSenzaFiltri
Ma andiamo al sodo: gli investigatori, con un’ossessione da fare invidia ai detective spacconi, hanno creato liste di sospetti basate su cellulari agganciati alle celle vicine alla palestra dove Yara fu vista l’ultima volta, frequentatori della palestra e persino i 31.000 soci di una discoteca locale – perché, hey, chi lo sa, magari l’assassino ballava il sabato sera? Dopo 2.000 test negativi, boom: un match parziale con Damiano Guerinoni, un tizio in Perù al momento del delitto, che ha aperto la porta a un albero genealogico da soap opera.
Hanno scavato nel DNA del cromosoma Y, quel marcatore ereditario che passa da padre in figlio come una brutta eredità familiare, e sono arrivati a Pierpaolo Guerinoni, le cui radici genetiche puntavano dritto al defunto Giuseppe Benedetto. Risultato? Hanno riesumato il caro estinto per un confronto epico, scoprendo che era il padre di "Ignoto 1" con una probabilità del 99,99999987% – roba che fa sembrare i test di paternità TV una barzelletta.
Poi, caccia alla madre: tra 532 candidate, ecco Ester Arzuffi, ex fiamma segreta di Giuseppe negli anni ’60, che si è rivelata l’anello mancante. I suoi figli, Massimo Giuseppe e Fabio, erano i sospettati, ma Massimo – nato proprio quando mamma si è trasferita – è finito nel mirino. Lo hanno agganciato con l’inganno durante un alcol test nel 2014, e bam, il suo DNA matchava perfettamente con "Ignoto 1".
E le tecniche? Roba da film di spionaggio: analisi di Short Tandem Repeats (STR) con 52 marcatori genetici – un’esagerazione forense che rende l’identificazione più sicura di un selfie con prova. Questi STR, sequenze ripetute che rendono ognuno unico come un’impronta digitale, hanno coperto cromosomi autosomici, X e Y, riducendo l’errore a 1 su 20 miliardi. Con campioni minuscoli amplificati alla grande, è stato un colpo da maestri – o da scienziati un po’ pazzi, dipende dai punti di vista. #ScienzaSporca #CasoYaraRisolto