Campagna per l’eliminazione dei Quattro Flagelli
Nel contesto del “Grande balzo in avanti,” il Partito Comunista cinese di Mao Zedong avviò la “Campagna per l’eliminazione dei Quattro Flagelli”, mirata a combattere i principali parassiti ritenuti responsabili di problemi igienici e di ridotte produzioni agricole. I quattro nemici identificati furono topi, passeri, zanzare e mosche. Si pensava che la loro eliminazione fosse cruciale per garantire il cibo necessario agli operai impegnati nell’industrializzazione della Cina.
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Conseguenze ecologiche e umane
Il piano, però, portò a un grave squilibrio ecologico. Milioni di contadini furono mobilitati e diedero vita a campagne di sterminio indiscriminato. L’esodo della popolazione contadina verso le città industriali aggravò la situazione, contribuendo a una drammatica carestia che durò circa tre anni. Questa crisi alimentare ebbe conseguenze devastanti, con stime delle vittime che vanno da 16 a 30 milioni di persone, lasciando un segno indelebile nella storia cinese.
la campagna di eliminazione dei 4 flagelli
Nel tentativo di risolvere una grave crisi economica negli anni ’50, il Partito Comunista di Mao Zedong lanciò il “Grande balzo in avanti”, un piano per trasformare rapidamente l’economia dalla agricoltura all’industrializzazione. Tra le varie misure, spiccò la “Campagna per l’eliminazione dei Quattro Flagelli” che mirava a superare il difficile momento economico. La Cina, segnata dalla guerra civile e dall’invasione giapponese, si trovò a dover affrontare un mondo industrializzato in rapida espansione.campa
Milioni di contadini furono “chiamati alle armi“ per combattere topi, passeri, zanzare e mosche colpevoli, a detta del Partito, di minacciare l’igiene e la salute umana o di ridurre la produzione agricola: eliminarli avrebbe aiutato a fornire il cibo necessario agli operai delle industrie in costruzione. Il pesantissimo squilibrio ecologico, unito all’esodo della popolazione contadina nelle città industriali, portarono però all’effetto opposto: una gravissima carestia, durata circa 3 anni, che causò la morte di un numero ad oggi imprecisato di cittadini, tra i 16 e i 30 milioni.