Il conclave del secolo è qui, e il Vaticano sta per scatenare un dramma epico: con Papa Francesco che passa il testimone, i 133 cardinali (due assenti per motivi di salute, chissenefrega dei loro acciacchi!) si rinchiudono nella Cappella Sistina il 7 maggio per eleggere il nuovo boss supremo. Tra i favoriti spiccano i soliti noti come Luis Antonio Tagle, Matteo Zuppi e Pietro Parolin – insomma, chi di loro conquisterà la tiara e salverà (o no) il mondo? Ma occhio: per vincere, servono esattamente 89 voti, perché due terzi di 133 fanno 88,6, e mica si vota con i decimali, vero? #Conclave2025 #NuovoPapa #VaticanoInFiamme
E sì, la matematica del Vaticano è spietata: il nuovo pontefice deve racimolare almeno due terzi dei voti più uno per evitare fumate grigie infinite. Con 133 cardinali al voto, significa centrare quel fatidico 89, altrimenti addio al soglio di Pietro. Pensateci, è come una partita di poker ad alta posta dove non basta bluffare – devi schiacciare la concorrenza!
Ma se dopo 34 votazioni il caos regna sovrano e nessuno raggiunge la quota, ecco che scatta il ballottaggio tra i due cardinali più votati, e anche lì non bastano i voti della maggioranza: servono sempre quei due terzi più uno. Niente sconti, eh, il Vaticano non scherza con le sue regole da vecchio club esclusivo!
Guardando indietro, i conclavi recenti sono stati una passeggiata rispetto ai tempi d’oro: Papa Francesco è stato eletto dopo solo cinque scrutini, Benedetto XVI dopo quattro, ma non dimentichiamo il maratona di Papa Pio XI nel 1922, che ha richiesto ben 14 round per chiudere la faccenda. E se vi state chiedendo come funziona tutto questo circo a porte chiuse, beh, c’è un video che spiega tutto – perché, diamine, il mistero vende!