Chi determina i nomi degli uragani e quali sono le procedure per assegnarli?

Credit: NOAA/CIRA

Nel 2024, l’attenzione è stata catturata dagli uragani Beryl, Helene e Milton. Molti ricordano l’uragano Katrina, che nel 2005 ha inflitto danni devastanti alla regione di New Orleans negli Stati Uniti. I nomi degli uragani vengono scelti da liste predeterminate che alternano nomi maschili e femminili. Questa pratica ha lo scopo di rendere più agevole la comunicazione tra le istituzioni meteorologiche, i media e il pubblico, facilitando così la preparazione della popolazione a eventuali situazioni di emergenza.

Origine e struttura dei nomi degli uragani

Le denominazioni degli uragani, così come quelle dei cicloni tropicali, non sono scelte casualmente, bensì sono basate su liste prestabilite, che variano a seconda della regione del mondo. È importante sottolineare che l’uso di nomi propri per identificare gli uragani nasce dall’esigenza pratica di rendere più semplice la comunicazione, poiché riferirsi a un uragano tramite le sole coordinate geografiche risulta poco pratico per meteorologi e media, specialmente quando si verificano più tempeste nella stessa area.

Negli anni ’50, i meteorologi dell’Atlantico settentrionale iniziarono a utilizzare nomi personali come identificazione. Nel 1953, il National Hurricane Centre (NHC), parte della NOAA, ha introdotto una lista di nomi annuali da associare ai cicloni. All’inizio, questi nomi erano solo femminili, in un elenco che partiva dalla A, come Anna, continuando con nomi femminili come Betty e così via. Questo modo di operare era probabilmente radicato in una tradizione marittima, errata, secondo cui le donne sarebbero portatrici di sfortuna a bordo delle navi. Tale pregiudizio è la ragione per cui molte persone continuano a ritenere che gli uragani abbiano solo nomi femminili, ma questa logica è cambiata. A partire dal 1979, i nomi maschili sono stati aggiunti a quelli femminili nei cicli atlantici.

Funzionamento delle liste annuali di nomi

Al giorno d’oggi, la World Meteorological Organization (WMO) stabilisce le liste di nomi che vengono utilizzate per gli uragani in tutto il mondo. Gli uragani nell’Oceano Atlantico del Nord, ad esempio, seguono una lista diversa rispetto a quelli dell’Oceano Pacifico e altre aree del globo. Esistono sei liste annuali di nomi per l’Atlantico del Nord, riutilizzate ciclicamente. Ciò significa che i nomi utilizzati nel 2024 torneranno in uso nel 2030, a meno che non vengano sostituiti per motivi di sensibilità, come nel caso di “Katrina”, il cui nome non è più utilizzato dopo il catastrofico evento del 2005.

Ogni lista annuale presenta 21 nomi, corrispondenti a tutte le lettere dell’alfabeto, eccettuate Q, U, X, Y e Z, per via della difficoltà di trovare nomi appropriati per queste lettere. Qualora si verifichi una stagione con più di 21 uragani, viene attivata una lista supplementare.

Ma quali sono i criteri seguiti per la selezione dei nomi?

Criteri per l’assegnazione dei nomi degli uragani

La scelta dei nomi è effettuata da organismi regionali della WMO, che si basano sulla familiarità dei nomi con le lingue parlate nelle varie regioni. Questo assicura che i nomi siano comprensibili a chi vive in quelle aree. Anche se il metodo varia in base alla locazione, ci sono alcune regole generali che vengono rispettate. I nomi non devono riferirsi a specifiche persone, devono essere brevi e facili da pronunciare, e non possono essere ripetuti in diverse zone del mondo.

Il mondo è diviso in dieci zone di competenza per la gestione degli uragani, ognuna con proprie liste di nomi predeterminati. Le zone sono:

  • Mar dei Caraibi, Golfo del Messico e Nord Atlantico
  • Pacifico nord-orientale
  • Pacifico centro-settentrionale
  • Pacifico settentrionale occidentale e Mar Cinese Meridionale
  • Centro australiano di allerta cicloni tropicali
  • Centro meteorologico specializzato regionale di Nadi
  • Centro di allerta cicloni tropicali di Port Moresby
  • Centro di allerta cicloni tropicali di Giacarta
  • Oceano Indiano settentrionale – Mar Arabico e Golfo del Bengala
  • Oceano Indiano sud-occidentale

A questo link è possibile trovare informazioni dettagliate sulle diverse liste di nomi.

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