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Chi era Alfred Nobel, creatore della dinamite e fondatore del premio a lui dedicato.

Alfred Nobel, nato in Svezia nel 1833 e scomparso in Italia nel 1896, è una figura di spicco nel panorama scientifico e imprenditoriale. Famoso per l’invenzione della dinamite, Nobel era anche un filantropo che ha istituito i celebri Premi Nobel. La sua ricerca sulla nitroglicerina lo portò, nel 1867, a brevettare un esplosivo rivoluzionario. Tuttavia, la potenziale pericolosità della sua invenzione gli attirò molte critiche e, negli ultimi anni della sua vita, Nobel fu assalito da forti sensi di colpa. Commosso dai danni causati dalla sua invenzione, decise di dedicare gran parte della sua fortuna alla creazione di un premio annuale destinato a coloro che avessero apportato benefici all’umanità in cinque specifici campi. Ancora oggi, le sue volontà sono alla base dell’assegnazione del Premio Nobel.

La giovinezza di Nobel e i suoi primi studi

Il giovane Nobel nacque a Stoccolma in una famiglia rinomata per le sue capacità imprenditoriali e ingegneristiche. Nel 1838, il padre di Alfred, Immanuel Nobel, si spostò in Russia, avviando attività industriali significative, come la progettazione di motori per navi militari. Fratelli di Alfred, come Ludvig Nobel, contribuirono notevolmente allo sviluppo dell’industria petrolifera russa, fondando compagnie storiche. Durante la sua infanzia trascorsa in Russia, Alfred mostrò un talento particolare per la chimica, che lo portò, nel 1850, a trasferirsi a Parigi per collaborare con prominentissimi scienziati. In quel periodo, gli esplosivi noti si limitavano alla polvere da sparo, fino all’emergere della nitroglicerina, creata nel 1847 dal chimico Ascanio Sobrero, prodotto più efficiente ma anche estremamente instabile.

L’innovazione della dinamite

Dopo un breve soggiorno negli Stati Uniti, Nobel tornò in Europa nel 1856 per dedicarsi alla stabilizzazione della nitroglicerina e riuscì a inventare un detonatore relativamente sicuro. Tuttavia, la sua ricerca fu segnata da incidenti tragici, tra cui la morte del fratello Emil in un’esplosione. Nonostante i rischi, nel 1867 Nobel perfezionò l’esplosivo miscelando la nitroglicerina con una polvere inerte, rendendola molto più stabile: così nacque la dinamite, il cui nome deriva dal termine greco dynamis, che significa potenza. Questo nuovo esplosivo conquistò rapidamente il mercato, impiegato tanto in ambito militare quanto civile, e portò a Nobel notorietà e profitti elevati.

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L’istituzione dei Premi Nobel

Con l’accumularsi delle ricchezze, le critiche nei confronti di Nobel aumentavano, in particolare per i potenziali usi mortali della dinamite. Un evento decise per lui nel 1888, quando un errore giornalistico annunciò la sua morte, definendolo “mercante di morte”. Questa esperienza lo colpì a tal punto da portarlo a rivedere la sua eredità. Nobel scelse quindi di destinare quasi tutti i suoi beni a scopi umanitari. Nel suo testamento stabilì un fondo per finanziare, tramite gli interessi, premi annuali da assegnare a chi avesse contribuito al progresso in vari ambiti: fisica, chimica, medicina, letteratura e pace. Le modalità di assegnazione erano chiare, non dovevano considerare la nazionalità dei candidati, ma solo il loro contributo effettivo in tali settori.

Il testamento, esposto a Sanremo nella Villa Nobel

La scomparsa e l’eredità di Nobel

Alfred Nobel morì nel 1896 a Sanremo, in Italia, dove possedeva una villa ancora accessibile al pubblico. La creazione del premio da lui desiderato avvenne nel 1901 con l’assegnazione dei primi premi Nobel. Oggi i premi si basano sul suo testamento e sono finanziati dagli interessi del fondo d’investimento realizzato alla fine del XIX secolo. Nel 1969 fu introdotto un nuovo premio, il Nobel per l’economia, che non era contemplato nell’originale volontà di Nobel e viene finanziato dalla Banca centrale di Svezia.

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