Osama Bin Laden: il terrorista saudita di fama mondiale

Osama Bin Laden, una figura emblematica del terrorismo internazionale, è stato il principale artefice degli attentati dell’11 settembre 2001, che hanno sconvolto il mondo intero. Nato nel 1957 a Riad, Bin Laden proveniva da una famiglia estremamente ricca e influente. Dopo essersi laureato in ingegneria edile, cambiò radicalmente rotta diventando un sostenitore del fondamentalismo islamico sunnita e un finanziatore dei mujaheddin in Afghanistan. Nel corso degli anni, è diventato il capo di al-Qaida, un’organizzazione terroristica responsabile di numerosi attacchi a livello globale.

Un’infanzia di privilegi e una formazione accademica di alto livello

Osama Bin Laden è cresciuto in un ambiente di lusso e potere, figlio di Muhammad bin Awad bin Laden, fondatore di una prestigiosa impresa di costruzioni in Arabia Saudita. Dopo un’educazione di alto livello e una laurea in ingegneria, Bin Laden si è dedicato alla guerriglia e al finanziamento dei mujaheddin in Afghanistan, prendendo posizione contro l’invasione sovietica del paese.

Il coinvolgimento in Afghanistan e la creazione di al-Qaida

Bin Laden ha giocato un ruolo chiave nel finanziamento dei mujaheddin durante l’occupazione sovietica dell’Afghanistan, fondando anche il Maktab al-Khidamat. Nel 1988, ha dato vita a al-Qaida, un’organizzazione terroristica che sarebbe diventata famigerata per i suoi attacchi in tutto il mondo.

La sua influenza crescente e gli attacchi iniziali

Bin Laden ha avuto un impatto significativo sul panorama mondiale, portando avanti una lotta contro l’Occidente e le potenze straniere. Dopo i primi attacchi, complice un deterioramento dei rapporti con la famiglia reale saudita, si è trasferito in Sudan e successivamente in Afghanistan, dove ha continuato la sua crociata terroristica.

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Gli Attacchi Terroristici e la Fatwa del 1998

Osama bin Laden, noto leader di al-Qaida, ha avuto un ruolo significativo in diversi eventi terroristici. Le sue convinzioni radicali lo hanno spinto a emettere una fatwa nel febbraio 1998, in cui esortava i musulmani ad attaccare gli “ebrei e crociati”. Questo ha portato agli attentati alle ambasciate americane in Kenya e Tanzania nello stesso anno, provocando la morte di 224 persone e facendo entrare Bin Laden nella lista dei dieci criminali più ricercati dall’FBI.

Gli Attentati dell’11 Settembre e le Loro Conseguenze

L’11 settembre 2001 ha segnato un momento cruciale, con al-Qaida dirottando quattro aerei e attaccando le Torri Gemelle e il Pentagono. Bin Laden, sebbene inizialmente non abbia rivendicato l’attacco, ha successivamente ammesso di aver pianificato l’attentato sin dal 1982. Questi eventi hanno portato gli Stati Uniti a invadere l’Afghanistan, abbattendo il regime talebano ma senza eliminare al-Qaida.


La Cattura e Morte di Bin Laden

Dopo anni di latitanza, la CIA ha localizzato Bin Laden ad Abbottabad, in Pakistan, nel 2011. Un’operazione dei Navy Seals ha condotto alla sua uccisione il primo maggio dello stesso anno, con il corpo gettato in mare il giorno successivo. Questo evento ha generato reazioni contrastanti, poiché l’azione è stata condotta nel territorio di una nazione sovrana.


Subito dopo la morte di Bin Laden, Ayman al-Zawahiri ha preso il comando di al-Qaida, ma nel tempo l’organizzazione ha perso rilevanza, lasciando spazio all’emergere dell’ISIS come principale gruppo jihadista. Se desideri saperne di più su Osama bin Laden e gli avvenimenti correlati, ti invitiamo a consultare il seguente [articolo](https://www.geopop.it/osama-bin-laden-chi-era-fondamentalista-islamico-capo-al-qaeda-attacchi-terroristici-11-settembre-2001/).