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Cos’è un qubit e come funziona l’unità fondamentale dei computer quantistici per il calcolo avanzato.

Il qubit, noto anche come “bit quantistico”, rappresenta l’unità fondamentale dell’informazione nei computer quantistici. La sua introduzione risale ai primi anni ’80, quando il fisico Richard Feynman ne colse il potenziale nell’affrontare problemi complessi in ambito fisico e chimico. A differenza del tradizionale bit, che può assumere un valore di 0 o 1, il qubit ha la capacità di esistere in entrambi gli stati contemporaneamente, con un conseguente aumento esponenziale della potenza di calcolo.

Definizione e caratteristiche del qubit

Il qubit si distingue per la sua abilità di essere sia 0 che 1 simultaneamente, grazie alla sovrapposizione quantistica. Questa speciale proprietà consente l’esecuzione di molteplici operazioni di calcolo nello stesso momento, incrementando significativamente la velocità di elaborazione. Un’altra caratteristica notevole è l’entanglement quantistico: quando i qubit sono entangled, il cambiamento nello stato di un qubit si riflette immediatamente sull’altro, senza considerare la distanza che li separa. Queste peculiarità conferiscono ai qubit la capacità di effettuare calcoli con un’efficienza inimmaginabile per i computer tradizionali.

Applicazioni dei qubit

I qubit sono fondamentali per il calcolo quantistico, una tecnologia che ha il potenziale di risolvere problemi altamente complessi a velocità straordinarie. Le loro applicazioni sono molteplici e si estendono in vari ambiti, tra cui:

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  • Simulazioni molecolari: guidano la modellazione di molecole intricate, contribuendo alla scoperta di nuovi farmaci e materiali;
  • Criptografia: garantiscono comunicazioni più sicure; qualsiasi tentativo di intercettazione altererebbe i qubit, rivelando immediatamente lo spionaggio;
  • Ottimizzazione in svariati settori, dalla gestione del traffico alla logistica.

La creazione di un qubit non è una procedura semplice, poiché i computer quantistici necessitano di condizioni particolari, come temperature estremamente basse, vicine allo zero assoluto (–273 °C). A queste temperature, alcuni materiali diventano superconduttori, consentendo il passaggio di elettroni senza resistenza. Questa caratteristica è essenziale per il funzionamento dei qubit, che devono mantenere la coerenza quantistica per realizzare calcoli corretti.

In Italia, sono stati compiuti progressi significativi nella produzione di qubit. Presso la Fondazione Bruno Kessler a Trento, un team di ricercatori è riuscito a replicare i livelli energetici di un atomo all’interno di un circuito elettrico, creando un qubit funzionante a temperature molto basse. Questa innovazione potrebbe rappresentare un passo avanti per i computer quantistici e per l’intero settore tecnologico.

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