Sveglia, Europa! Meta sta ficcando il naso nei tuoi post per rendere la sua AI più "europea" – ma occhio, perché Zuckerberg & Co. potrebbero star usando i tuoi dati senza troppi complimenti! #MetaAI #PrivacyInPericolo #GDPRDrama Se credi che i tuoi commenti su Facebook o le chiacchiere con l’AI siano al sicuro, ripensaci: la compagnia ha appena annunciato che sfrutterà i contenuti pubblici degli adulti europei per addestrare i suoi modelli, "Non userà i messaggi privati che le persone scambiano con amici e familiari per formare i [suoi] modelli di AI generativa. Inoltre, i dati pubblici provenienti dagli account delle persone nell’UE di età inferiore ai 18 anni non vengono utilizzati ai fini dell’addestramento dei modelli." Ma andiamo, è solo l’ennesimo trucchetto per rendere l’AI più "locale", con dialetti e gergali inclusi, dopo mesi di battaglie con le autorità per aggirare le regole sulla privacy.
Ora, mentre Meta si vanta di rispettare il GDPR per non finire nei guai con l’Irish Data Protection Commission, la verità è che il lancio della loro AI in Europa è stato un casino di ritardi e burocrazia, a differenza del debutto lampo negli USA nel 2023. Pensateci: stanno usando i vostri post pubblici e le interazioni con Meta AI su Messenger, Instagram o WhatsApp per far diventare questa roba più "intelligente" e culturalmente adaptata – come se non bastasse già che giganti come Google e OpenAI fanno lo stesso. Ma ecco la ciliegina: se non vi va di finire come cibo per algoritmi, potete opporvi con un modulo online, che Meta promette di rendere "semplice e chiaro".
Per gli utenti di Facebook, basta cliccare su quel link e compilare il modulo con la vostra email, spiegando perché non volete che i vostri dati alimentino l’IA – una procedura che suona fin troppo facile, ma chissà se davvero funziona. Stesso discorso per Instagram, con un modulo dedicato. Insomma, Meta fa la parte del buono, ma tra regolamenti e promesse, questa mossa puzza di scandalo virale in arrivo – voi cosa ne pensate?