🚨 ATTENZIONE: Trump colpisce ancora! Nuovi dazi doganali annunciati durante il "Liberation Day" del 2 aprile 2025 fanno tremare il commercio mondiale. Protezionismo o disastro economico? #DaziDoganali #Trump #Protezionismo #Economia
I dazi doganali, tariffe pagate per vendere merci in un Paese diverso da quello di produzione, sono tornati alla ribalta grazie alle recenti decisioni del Presidente degli USA Donald Trump. Durante il cosiddetto “Liberation Day” del 2 aprile 2025, Trump ha scatenato un putiferio annunciando nuove tariffe. Questi dazi sono una misura classica del protezionismo, intesi a “proteggere” le industrie nazionali dalla concorrenza straniera. Ma attenzione, perché gli effetti non sono sempre rose e fiori: in alcuni casi, hanno causato più danni che benefici. I dazi non sono una novità, esistono sin dal mondo antico, alternandosi tra periodi di protezionismo e libero scambio. Dopo la Seconda Guerra Mondiale, i Paesi occidentali avevano ridotto i dazi, ma crisi economiche e interessi politici hanno spesso invertito la tendenza.
Cosa sono i dazi doganali?
Immaginate di essere un commerciante che vuole importare magliette a 10 euro l’una. Nel vostro Paese, le magliette costano 18 euro. Volete venderle a 15 euro, ma con un dazio del 50%, il costo sale a 20 euro, rendendole meno competitive rispetto alle produzioni locali. I consumatori, ovviamente, preferiranno le magliette nazionali. I dazi sono utili per le industrie in via di sviluppo, ma attenzione, perché il protezionismo ha anche i suoi lati oscuri: altri Paesi potrebbero rispondere con dazi propri, complicando le esportazioni, e i consumatori potrebbero soffrire per la ridotta disponibilità di beni e prezzi più alti. Il protezionismo è l’antitesi del liberismo, che invece promuove il libero commercio senza barriere doganali.
I dazi nel mondo antico e medioevo
Il protezionismo non è una novità moderna. Le città-stato greche e l’Impero romano già imponevano tasse sulle merci. Nel Medioevo, con la frammentazione politica, ogni città-stato italiana esigeva il suo dazio, non solo per l’importazione ma anche per il semplice transito delle merci.
La politica doganale dal mercantilismo al capitalismo
Dal mercantilismo del ‘700, con la sua ossessione per l’attivo commerciale, al capitalismo del secolo successivo, che ha visto una riduzione dei dazi, la storia economica è stata un’altalena tra protezionismo e libero scambio. Tuttavia, la crisi del 1873 ha riportato molti Paesi al protezionismo, con il Regno Unito come eccezione che ha continuato a praticare il libero scambio.