La controversia sulle Spiagge Bianche di Rosignano Solvay
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Le Spiagge Bianche sono un tratto di costa toscana lungo circa 5 km nel nord della Maremma, bagnate dal Mar Ligure, al centro di lunghe polemiche sulla loro balneabilità a causa della vicinanza con lo stabilimento industriale di Rosignano Solvay.
Origini e sviluppo dello stabilimento e del villaggio Solvay
Nel 1913, la società belga Solvay acquisì un’area nella provincia di Livorno, trasformando un territorio inizialmente paludoso in un centro industriale e abitativo grazie alle bonifiche e alla vicinanza con il mare e il fiume Fine. Lo stabilimento fu progettato con un’impronta di industrializzazione “sociale”, offrendo servizi ai lavoratori e alle loro famiglie.
Crescita del complesso e impatti ambientali
Nel corso dei decenni, lo stabilimento ha ampliato le sue produzioni, diventando un punto di riferimento per l’industria italiana. Tuttavia, gli scarti di produzione, in particolare i residui di calcare, hanno avuto impatti sull’ambiente marino circostante, con scarichi rilasciati in mare.
Controversie sulla balneabilità e parametri chimici
Nonostante le certificazioni di balneabilità ottenute e le Bandiere Blu assegnate, studi e monitoraggi hanno evidenziato la presenza di metalli pesanti nei sedimenti marini. Ad esempio, sono state riscontrate concentrazioni di mercurio in alcuni strati, sollevando dubbi sulla reale sicurezza della balneazione.
La normativa vigente si focalizza principalmente su monitoraggi biologici, consentendo alcuni parametri chimici nei limiti di legge per l’utilizzo delle aree marine. Questo ha generato dibattiti sulla coerenza tra la certificazione di balneabilità e l’inquinamento chimico riscontrato.
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