Il camino o caminetto rappresenta uno degli strumenti più antichi per il riscaldamento di un’abitazione e continua a essere uno degli elementi più utilizzati nella creazione e gestione degli impianti di riscaldamento. Il funzionamento di un camino si basa su semplici principi di fluidostatica e fluidodinamica, uniti a un’ingegnerizzazione geometrica degli elementi che compongono il sistema. La differenza di temperatura tra l’aria interna e quella esterna al camino genera una pressione che spinge i fumi verso la canna fumaria, dove risalgono: questo processo è noto come tiraggio. Di seguito vengono descritte le principali tipologie di camino e il concetto di effetto camino.
La struttura del camino
Il camino è composto da vari elementi che insieme garantiscono il riscaldamento degli ambienti. Oltre allo spazio del camino, dove viene collocato il combustibile, ci sono anche la canna fumaria, che è un elemento cavo all’interno dell’involucro edilizio. Questa collega l’area di combustione con l’esterno, consentendo ai fumi di uscire grazie al meccanismo dell’effetto camino.
Il tiraggio e l’effetto camino
L’allontanamento dei fumi dalla combustione è regolato dalle leggi di statica dei fluidi, in particolare la legge dei vasi comunicanti. Questo fenomeno è guidato dalla differenza di pressione tra l’aria calda e quella fredda: l’aria interna, riscaldata dalla combustione, ha una densità inferiore rispetto all’aria esterna, quindi viene spinta verso l’alto dalla pressione dell’aria più fredda. Questo movimento, che porta i fumi di combustione verso l’esterno, è noto come tiraggio.
Problemi nel sistema di tiraggio possono verificarsi per vari motivi, anche indipendentemente da errori di progettazione. Accumuli di materiale solido all’interno della canna fumaria possono ridurre la sezione di uscita dei fumi, ostacolando il corretto deflusso e causando l’accumulo di fumi tossici in ambienti non desiderati.
Tipologie di camini: aperti e chiusi
Esistono principalmente due tipi di camini: i camini tradizionali, noti come camini aperti, e i termocamini, o camini chiusi. Sebbene entrambi funzionino secondo principi simili, il risultato termico è differente. I camini aperti riscaldano l’ambiente principalmente per irraggiamento, con un’efficacia limitata. Al contrario, i termocamini distribuiscono il calore in modo più ampio, spesso tramite un sistema separato che può essere alimentato a aria o acqua, grazie all’uso di bocchette o serpentine per il calore. In questo caso, il camino è isolato dall’ambiente attraverso un elemento in vetro.
Riferimenti
Bagnolini G. – Il camino: storia, tecnica e funzionamento 2006
Mastrullo R. – Termodinamica per ingegneri 1999
Citrini, Noseda – Idraulica