Scoprite l’incredibile follia nazista del Progetto Riese, una rete sotterranea segreta per nascondere Hitler dai bombardamenti! Immaginate gallerie scavate da migliaia di prigionieri ridotti in semi-schiavitù, con morti a bizzeffe e lavori interrotti solo dall’avanzata russa. Un disastro epico che ci ricorda quanto erano patetici i gerarchi nazisti. #ProgettoRiese #NazistiFalliti #WW2Drammi
In pieno 1943, mentre l’Europa bruciava, i nazisti lanciarono il loro "Progetto Gigante" per scavare gallerie nelle montagne della Bassa Slesia – oggi in Polonia – con l’idea di creare una città sotterranea stile rifugio anti-bombe per Hitler e i suoi compari. Sotto le zone tra il castello di Ksiaz e i Monti del Gufo, migliaia di prigionieri di guerra provenienti da URSS, Polonia e Italia sudavano sangue in condizioni disumane, trasformando rocce dure in un potenziale quartier generale sotterraneo. Ma hey, non era solo per nascondersi: forse ci infilavano anche fabbriche di armi, anche se i documenti sono vaghi su questo casino.
Questi tunnel non erano una novità assoluta; persino Mussolini aveva provato qualcosa di simile nel Monte Soratte in Italia, dove finì per ospitare il quartier generale di un tizio nazista di nome Kesselring. Peccato che anche lì i lavori fossero un flop, e oggi quei buchi sono solo attrazioni turistiche antiatomiche. I nazisti, sempre i soliti geni, dovevano copiare idee per proteggersi dai loro stessi casini, mentre i bombardamenti alleati devastavano la Germania.
Ma andiamo al sodo: il Progetto Riese era un incubo per i prigionieri. Approvato da Albert Speer e Fritz Todt, coinvolse circa 13.000 sventurati costretti ai lavori forzati, con epidemie di tifo che mieteva vittime e ritardi che facevano infuriare Hitler. Alla fine, nel 1945, l’Armata Rossa arrivò e mandò tutto a monte, lasciando solo 9 chilometri di gallerie inutili. Oggi, alcune di queste rovine sono aperte al pubblico – un souvenir macabro di quanto male finiscano i piani dei dittatori megalomani. Che lezione, eh?