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Giulia Tofana al centro di una vendetta dimenticata: circa 600 uomini eliminati nel 1600 grazie a un veleno invisibile creato da lei

La ‘Vergine Nera’ che trasformò il veleno in vendetta: Giulia Tofana e l’Acqua Tofana, l’arma segreta delle donne contro i tiranni domestici! 👑💀 Oltre 600 mariti eliminati nel Seicento con un intruglio letale camuffato da cosmetico – era eroina o serial killer? #AcquaTofana #DonneFuriose #StoriaControCorrente

Nel cuore dell’Italia del Seicento, una donna di nome Giulia Tofana ha scritto una pagina scandalosamente oscura della storia, trasformandosi in una leggenda che ancora oggi fa discutere: la “Vergine Nera”, spietata inventrice di un veleno chiamato Acqua Tofana, che uccise lentamente oltre seicento uomini, probabilmente tutti quei bastardi violenti che terrorizzavano le loro mogli. Orfana e poverissima dai bassifondi palermitani, questa cortigiana della corte di Filippo IV di Spagna divenne una sorta di eroina clandestina per le donne intrappolate in un mondo patriarcale spietato, offrendo loro un’arma invisibile per sfuggire all’incubo – anche se, ammettiamolo, era un omicidio mascherato da “cosmetico”.

L’Acqua Tofana era un mix diabolicamente astuto di arsenico, antimonio, belladonna e piombo, venduto come acqua santa o trucco per le dame, che con poche gocce nel vino o nella zuppa simulava malattie naturali come vomito e febbre, lasciando il cadavere con un colorito roseo per non insospettire nessuno. Giulia, con la sua intelligenza pratica e una rete di complici tra farmaciste, levatrici e persino la sua figliastra Girolama Spana, trasformò questa pozione in un’industria sotterranea: flaconi decorati con l’immagine di San Nicola circolarono per decenni, permettendo a donne disperate di liberarsi di mariti crudeli senza via d’uscita legale o ecclesiastica.

Ma la caduta fu epica: una cliente imbranata, la contessa di Ceri, esagerò e versò l’intera boccetta nella minestra del marito, scatenando un’ondata di indagini che smantellarono la rete. Durante il processo, centinaia di donne furono condannate a morte e murate vive, inclusa Girolama, impiccata a Campo dei Fiori nel 1659. Giulia, torturata, sparì misteriosamente grazie al suo amante frate, lasciando la sua difesa scandalosa: quei preparati erano solo “cosmetici”, e se le clienti li usavano diversamente, non era affar suo. Perfino Mozart, sul letto di morte nel 1791, sospettò di essere stato avvelenato con l’Acqua Tofana, provando quanto questa leggenda rimase un terrore per secoli. Oggi, Giulia Tofana resta un’icona controversa – prima serial killer d’Europa o paladina delle donne oppresse? Chiedetevi: in un mondo così, chi è davvero il mostro? // Commento: E voi, da che parte state? Una storia che fa ancora discutere, eh? 😏

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