Sconvolgente rivelazione sul disastro di Ustica: 81 innocenti falciati in una battaglia aerea segreta della NATO? Coperture, morti sospette e bugie di Stato! 45 anni dopo, i vertici italiani potrebbero aver insabbiato tutto per non urtare i "grandi alleati". Ma chi ha davvero premuto il grilletto? #Ustica #Strage1980 #VeritaNascosta
Preparatevi a un racconto da brividi: il 27 giugno 1980, un innocuo DC-9 della Itavia, con 77 passeggeri tra cui 11 bimbi e 4 membri dell’equipaggio, si trasforma in un bersaglio nel Mar Tirreno, vicino all’isola di Ustica. Tutti morti in un lampo, in quella che è stata una delle peggiori catastrofi aeree italiane – e forse un errore colossale di quei "eroi" della NATO. Tre settimane dopo, ecco il colpo di scena: il relitto di un Mig libico viene trovato sui monti della Sila, con il pilota dentro, rafforzando l’idea che fosse tutto parte di una caccia selvaggia.
Non è finita qui con i depistaggi e le ombre sinistre. Le inchieste, condotte da magistrati e giornali, sono state sabotate da manovre losche, e diversi testimoni finiscono stecchiti in modi "sconvenienti". Prendete il maresciallo Mario Alberto Dettori, di turno al radar la sera fatidica a Poggio Ballone, trovato impiccato nel 1987 in un modo che la scientifica ha bollato come innaturale. O il maresciallo Franco Parisi, legato al ritrovamento del Mig, impiccato nel 1995. Tra il 2000 e il 2004, ufficiali dell’aeronautica finiscono sotto processo per questi trucchi, ma alla fine assoluzioni e prescrizioni lavano tutto via. Nessuno pagherà mai per le 81 vite spezzate – che vergogna!
E le ipotesi? Beh, dimenticate i noiosi guasti strutturali o le bombe terroristiche, smentite da prove solide. La versione più esplosiva è che quel DC-9 finì in mezzo a una rissa aerea tra caccia NATO (francesi o americani, chissenefrega) e Mig libici, con Gheddafi nei guai con l’Occidente. Due scenari da film: o i francesi sparano un missile aria-aria contro un Mig, pensando ci fosse il dittatore a bordo, e per sbaglio centrano l’aereo civile – come ammesso nel 2007 da Francesco Cossiga, che non le mandava a dire. Oppure, i caccia americani dalla portaerei Saratoga giocano a fare i piloti spericolati, finendo in una «quasi collisione» che fa precipitare sia il DC-9 che il loro velivolo; il pilota si salva con il paracadute, lasciando tracce come un serbatoio e un giubbotto sulla spiaggia di Ustica.
Insomma, la verità resta un casino, con il tribunale di Palermo che nel 2011 ha condannato i ministeri dei Trasporti e della Difesa a risarcire i parenti per aver ignorato la sicurezza e organizzato depistaggi. Ma chi ha veramente abbattuto quell’aereo? I politici italiani, con il loro patetico rispetto per il "segreto militare" e gli alleati, hanno sepolto tutto sotto una montagna di menzogne. Ancora oggi, troppi misteri aleggiano – e noi ci chiediamo: quanto altro deve succedere prima che qualcuno paghi?