Trump’s Tariff Tantrum Backfires Spectacularly! #TACOTrade Strikes Again?
In un colpo di scena che sta facendo infuriare i fan e i critici del Presidente USA Donald Trump, una corte federale statunitense ha appena dichiarato "illegittimi" i suoi dazi doganali preferiti, bloccando temporaneamente le misure tariffarie imposte con il Liberation Day. Basandosi sulla legge del 1977, l’International Emergency Economic Powers Act, il Tribunale per il commercio internazionale ha puntato il dito contro Trump, affermando che solo il Congresso può autorizzare questi giochini economici. Ora, l’amministrazione ha 10 giorni per sistemare il casino o rimangiarsi tutto – e sapete una cosa? Sembra che il nomignolo "TACO Trade" (acronimo di Trump Always Chickens Out) stia tornando di moda, perché questo tizio fa marcia indietro più spesso di un’auto difettosa.
La Casa Bianca, ovviamente, è furiosa e sta gridando al complotto, accusando i giudici di essere "non eletti". Il portavoce Kush Desai ha tuonato: "Non spetta a giudici non eletti decidere come affrontare adeguatamente un’emergenza nazionale. Il presidente Trump si è impegnato a mettere l’America al primo posto e l’amministrazione si impegna a utilizzare ogni leva del potere esecutivo per affrontare questa crisi e ripristinare la grandezza dell’America." Hanno già minacciato ricorso, e chissà, magari finirà dritto alla Corte Suprema – un altro dramma per il tycoon che ama i riflettori.
Ma andiamo al nocciolo: questa sentenza è arrivata dopo cause intentate da piccole imprese, come un importatore di vino che rischia il fallimento con tariffe del 200% su alcolici dall’UE, e da 12 Stati democratici guidati dall’Oregon, che accusano Trump di aver abusato dei poteri di emergenza. La corte ha sentenziato che gli ordini tariffari di Trump "eccedono qualsiasi autorità concessa al Presidente con l’obiettivo di regolare l’importazione per mezzo di dazi", colpendo tre ordini esecutivi specifici: uno globale, uno contro paesi che rispondono con contromisure, e un altro su Messico e Canada per il fentanyl, che la corte ha bollato come illegittimo perché colpisce roba non collegata alle droghe, tipo prodotti agricoli e tech.
Ora, cosa succede? L’ordine non cancella tutti i dazi di Trump – quelli su acciaio, alluminio e Cina restano, per ora – ma obbliga l’amministrazione a rimuovere quelli basati sull’International Emergency Economic Powers Act entro 10 giorni, altrimenti sono carta straccia. E quel soprannome "TACO Trade", coniato dal giornalista Robert Armstrong del Financial Times, è esploso di nuovo online, con Trump che si inalbera definendo le sue inversioni "parte delle trattative" – yeah, right, come no! È l’ennesimo twist in questa soap opera tariffaria che potrebbe costare caro all’economia USA. #TrumpTariffs #TradeDisaster