Gli amanti dei gatti provano grande soddisfazione nel carezzare il proprio micio e sentire che subito si attiva un suono costante e profondo, simile a un motorino: iniziano le fusa. Nonostante il gatto domestico (Felis catus) conviva con l’uomo da circa 10.000 anni, il meccanismo fisiologico che consente l’emissione delle fusa presenta ancora alcuni aspetti poco chiari, oggetto di studio da parte degli esperti. Le fusa vengono emesse con una frequenza compresa tra i 20 e i 30 Hz e non sono solo un segnale di benessere o rilassamento, ma possono avere anche effetti positivi, come favorire la guarigione e calmare il gatto in situazioni di stress e ansia. Anche gli umani possono beneficiare di queste vibrazioni calmanti.
Perché il gatto fa le fusa: cosa significa questo comportamento
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I gattini iniziano a fare le fusa già a pochi giorni di vita, utilizzando questo comportamento per comunicare con la madre. In molti casi, le fusa sono un segnale di contentezza, ma possono anche contribuire alla salute del gatto e aiutare a gestire situazioni di stress. Ricerche scientifiche hanno dimostrato che questa bassa frequenza di emissione (20 – 30 Hertz) promuove la riparazione dei tessuti danneggiati e aumenta la densità ossea. Inoltre, le fusa possono ridurre l’ansia del gatto, simile a come gli esseri umani canticchiano per trovare coraggio in momenti difficili. Studi condotti dall’Università della Pennsylvania hanno rilevato che gatti con malattie infiammatorie in fase cronica presentavano un incremento delle fusa e atteggiamenti volto a richiedere attenzione dai proprietari. Anche per gli umani, accarezzare un gatto può ridurre lo stress, contribuendo potenzialmente a un minor rischio di ictus o malattie cardiache.
Come fanno i gatti a fare le fusa: il meccanismo fisiologico
I gatti hanno sviluppato un repertorio vocale ricco e variegato, comunicando con altri felini e con l’uomo mediante miagolii, fusa, trilli e altri suoni a diverse frequenze sonore. Le fusa sono generate dalle vibrazioni delle corde vocali, le quali, sotto l’azione di un flusso d’aria attraverso la laringe, collidono centinaia di volte al secondo per produrre un suono a bassa frequenza. È emerso che, contrariamente a quanto si pensava in passato, il meccanismo di emissione delle fusa non richiede un input neurale costante. Uno studio recente ha rivelato che la laringe del gatto può emettere fusa grazie a un impulso cerebrale volontario, ma successivamente la vibrazione continua in modo involontario, senza la necessità di ulteriori contrazioni muscolari. Questo fenomeno è facilitato da speciali adattamenti anatomici delle corde vocali, che ospitano “cuscinetti” di tessuto adiposo.
Non tutti i felini fanno le fusa
Oltre ai gatti, anche altri felini sono in grado di fare le fusa, ma non tutti. Questa capacità dipende dal grado di ossificazione dello ioide, un osso situato vicino alla laringe. Felini come leoni, tigri, pantere, giaguari e leopardi possono emettere ruggiti, ma non sono in grado di produrre fusa a causa dell’ossificazione parziale dello ioide. Al contrario, felini come linci, puma e ghepardi, così come i gatti domestici, hanno lo ioide completamente ossificato, il che consente loro di produrre le fusa, ma non di ruggire.