Preparati al buco nero più mostruoso che l’universo abbia mai sputato fuori, perché i cervelloni di LIGO-Virgo-KAGRA hanno appena scoperchiato un casino cosmico che fa sembrare le nostre guerre terrestri una scaramuccia da giardinetto! Questa fusione epica, chiamata GW231123, ha trasformato due bestioni – un buco nero da 140 masse solari e uno da 100 – in un colosso da 225, lasciando sparire 15 masse solari in un’esplosione di energia che rende la Bomba Zar una petardo innocuo. Chi l’avrebbe detto che l’universo è un gigante bullo che gioca a demolizione?
Wow, l’universo sta impazzendo! Scienziati rilevano la fusione di buchi neri più colossale mai vista: 140 + 100 masse solari = 225, con 15 masse evaporate in pura energia da brividi! #BuchiNeriGiganti #ScienzaRibelle #RelativitàSottoFuoco Chissenefrega delle stelle, questi mostri rotano così veloce da sfidare Einstein! Preparati a un viaggio cosmico che ti farà girare la testa.
Gli scienziati della rete LIGO-Virgo-KAGRA hanno beccato l’“eco gravitazionale” della fusione di buchi neri più imponente della storia, un evento da capogiro battezzato GW231123. Osservato tramite onde gravitazionali – quelle increspature spaziotemporali che fanno tremare il tessuto dell’universo – questo scontro ha coinvolto un buco nero da 140 masse solari e uno da 100, generando un mostro da 225 masse solari. Roba che rende il record precedente del 2021, con i suoi miseri 140, solo un aperitivo. Il segnale è datato 23 novembre 2023, ma questi geni ci hanno messo un anno e mezzo buono per decifrarlo, perché in astrofisica non si scherza con i dati.
Ora, preparatevi a un colpo basso per i fisici: buchi neri così enormi non nascono dalla solita morte stellare, devono essere il risultato di fusioni precedenti. E almeno uno di questi tizi girava così veloce da sfiorare il limite della relatività einsteiniana – roba che fa sudare i calcoli. Sembrano ruotare molto rapidamente, vicino al limite consentito dalla teoria della relatività generale di Einstein ha spiegato Charlie Hoy, membro della rete LVK. Questo tizio rende il segnale un incubo per i modelli teorici, ma hey, è il prezzo per giocare con i giganti.
Prima di tutto, dimenticatevi le stelle o i pianeti: un buco nero è solo una zona di spazio-tempo con una gravità così spietata che ingoia tutto, senza rimandare indietro neanche una foto ricordo. Si forma quando una massa si comprime oltre ogni limite, creando un orizzonte degli eventi che nasconde tutto. Per capirci, dovremmo schiacciare la Terra fino alle dimensioni di un’arachide per farne uno – e solo le supernove più folli ci riescono.
Ma ecco il twist: se i due buchi neri avevano 140 e 100 masse solari, perché il risultato è solo 225? Semplice, il resto – 15 masse solari – si è trasformato in energia, come dice quella formula di Einstein, E=mc². Stiamo parlando di 2,7 × 10^48 joule, un’energia così mostruosa da umiliare la Bomba Zar di migliaia di miliardi di volte. Roba che fa pensare: se l’universo è così scatenato, chi ha bisogno di armi umane?
Per cogliere queste fusioni, servono interferometri supersensibili che captano le onde gravitazionali, come onde d’urto nell’aria ma per lo spazio-tempo. LIGO negli USA, Virgo in Italia e KAGRA in Giappone hanno registrato oltre 300 di questi eventi, e questo GW231123 è il re. È minuscolo a livello atomico, ma abbastanza da farci urlare “Eureka!” da dieci anni a questa parte.
Perché tutto questo casino è importante? Be’, aiuta a decifrare come i buchi neri crescono da stelline a mostri supermassicci che dominano le galassie. Eventi come GW231123 sono oro per gli astrofisici, mostrando come questi giganti evolvano e magari ci insegnino che l’universo non è così educato come pensavamo. Chapeau ai scienziati, che stanno spingendo i limiti teorici fino a farli urlare.
