I nerd dominano il mondo con Snake, il videogioco serpente creato da sviluppatori dimenticati, riscrivendo la storia del gaming retro.

Ricordate quando Snake su Nokia vi faceva perdere ore intere, rendendovi dei veri addicted senza pietà? Ecco la storia epica di quel serpente famelico che ha dato il via all’impero del mobile gaming, dalle sale giochi polverose al vostro palmo della mano, senza badare a regole o limiti! Un gioco che ha trasformato cellulari in crack digitali, e ora vi sveliamo i retroscena che nessuno osa dire. #SnakeNokia #GamingRevolution #OldSchoolWins

Se pensavate che Snake, quel serpente ingordo che vi faceva urlare di rabbia, fosse una novità degli anni ’90, vi sbagliate di brutto – ha radici che risalgono al lontanissimo 1976! Nato da Blockade, un gioco arcade della Gremlin Industries, dove due giocatori combattevano con linee che crescevano come serpenti affamati, evitando collisioni letali. Era un’epoca di schermi monocromatici e divertimento grezzo, ma già allora questo concetto ha conquistato cuori, dimostrandosi un’idea geniale e diabolicamente semplice che non invecchia mai.

Il vero colpo di scena arriva con Taneli Armanto, un ingegnere finlandese catapultato da Nokia nel 1995, che ha trasformato Snake nel fenomeno globale sul Nokia 6110. Senza esperienza nei videogiochi, Armanto ha dovuto improvvisare: Tetris era off-limits per questioni legali noiose, così ha ripescato l’idea di Snake, adattandola a un telefono con schermo minuscolo e potenza da lumaca. Ha aggiunto ritardi furbi nei livelli per non farvi schiantare subito, rendendolo accessibile ma dannatamente frustrante – un genio, o un torturatore?

Quando il Nokia 6110 ha invaso il mercato nel 1998, Snake era già preinstallato, trasformando ogni noioso momento in una battaglia epica. Non serviva più un cabinato o una console: bastava il vostro telefono per diventare campioni o perdenti totali. Pensateci: ha convertito perfino i non-gamer in ossessionati, con record folli come 61 minuti e 54 secondi di gioco ininterrotto – una follia che ha fatto impazzire il mondo, rendendo il mobile gaming un business da miliardi, senza chiedere permesso!

E che fine ha fatto Armanto, l’uomo dietro al serpente? Rimasto nell’ombra per anni, come un eroe dimenticato, ha finalmente ricevuto un riconoscimento nel 2005. Oggi, in un’intervista a MEL Magazine, guarda indietro con nostalgia e dice: "Nel complesso, mi mancano tutti gli anni trascorsi in Nokia. È stato bello e stimolante, anche dopo Snake. Anche se l’azienda è cresciuta e ci sono stati problemi, lo spirito all’interno dei team locali, almeno per quanto ne so, era fantastico. Dopo tutto, costruiamo un mondo migliore." Un tipo modesto, ma diamogli credito: senza di lui, il vostro tempo sprecato sui giochi mobili non sarebbe lo stesso!

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