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I simboli della matematica dal “+” alla “√” vengono dalla storia?

I simboli matematici fondamentali, come le quattro operazioni “+, –, ×, ÷” e il simbolo dell’uguaglianza “=”, sono tra i primi a essere appresi fin dalla scuola elementare. La loro origine è variegata e risale a epoche diverse, con simboli che hanno visto la luce in modi differenti. Ad esempio, il simbolo della divisione “÷” è stato introdotto dallo svizzero Johann Heinrich Rahn nel 1659, mentre il simbolo della moltiplicazione “×” è attribuito all’inglese William Oughtred, attivo tra il XVI e il XVII secolo.

I simboli della matematica arrivano dalle parole

In passato, la matematica era espressa in forma verbale, utilizzando parole al posto dei simboli. Per scrivere “2 + 3 = 5”, si formulava una frase come “Sommando il numero tre al numero due si ottiene il numero cinque”. Analogamente, la formula per calcolare l’area di un triangolo veniva descritta con un linguaggio esteso, risultando piuttosto macchinoso. Tra il XV ed il XVII secolo, i matematici, sotto l’influenza di altre scienze, iniziarono a sviluppare simboli che abbattessero queste lunghe formulazioni, rendendo la scrittura matematica più concisa.

matematica

I simboli matematici sono un mix di culture

Oggi, la matematica è considerata una materia rigorosa con un linguaggio standardizzato. Tuttavia, la sua evoluzione non è avvenuta in modo lineare. I simboli attuali hanno intrapreso un percorso complesso, in cui diversi matematici hanno proposto segni distintivi per rappresentare concetti simili. Solo alcuni di questi simboli sono sopravvissuti, contribuendo a formare il mosaico attuale usato in tutto il mondo. Come sottolineato dallo storico della matematica Florian Cajori, “i nostri simboli sono oggi un mosaico di singoli segni appartenenti a sistemi respinti”.

Le origini dei simboli delle operazioni “÷”, “×”, “√”

La maggior parte dei simboli matematici fu proposta da studiosi che non sempre ne chiarirono l’origine. Il simbolo “÷” per la divisione fu creato da Johann Heinrich Rahn, mentre “×”, simbolo della moltiplicazione, è attribuito a William Oughtred e ha superato le critiche di Leibniz, che temeva confusione con il segno delle incognite. La rappresentazione della radice quadrata “√” trova le sue origini in un manoscritto tedesco del XV secolo, con un’evoluzione che ha portato alla sua forma moderna nel XX secolo.

Simbolo della radice quadrata

Il simbolo “√” è passato attraverso vari stadi, tra cui la proposta di Cardano, che utilizzava la lettera “R” per la radice quadrata, ma alla fine prevalse l’introduzione di Rudolff, supportata anche da Cartesio.

I simboli del più “+” e del meno “-” vengono dal peso delle scatole

I segni “+” e “-” indicano rispettivamente addizione e sottrazione e derivano da annotazioni empiriche sui pesi delle merci. Nel XV secolo iniziarono a comparire abbreviazioni come “p” e “m” per “più” e “meno”, mentre i simboli “+” e “-” apparvero in manoscritti tedeschi a partire dal 1481. I segni tracciati su casse di merce per indicare eccessi o mancanze di peso sono l’origine storica di questi simboli, dove “-” indicava una mancanza e “+” un’eccedenza.

Chi ha inventato il simbolo uguale “=”

Il simbolo “=” per l’uguaglianza ha una sua storia interessante. Prima della sua adozione, molti simboli furono proposti, come la tilde di Vieta e il simbolo “∝” di Cartesio. L’equivalente moderno è stato introdotto nel 1557 da Robert Recorde, il quale scelse le due rette parallele come il modo più rappresentativo per denotare l’uguaglianza.

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