back to top

Il campo di concentramento in Corea del Sud

La Brothers Home, conosciuta anche come Brothers Welfare Center, situata a Busan in Corea del Sud, è divenuta tristemente nota per gravi violazioni dei diritti umani tra il 1975 e il 1987. Alcuni sostengono che gli eventi accaduti in questo luogo abbiano ispirato la serie TV Squid Game, anche se il creatore Hwang Dong-hyuk non ha confermato tali affermazioni. Originariamente istituito come orfanotrofio nel 1960 e poi convertito in centro assistenziale, il centro mirava, almeno ufficialmente, a reintegrare senzatetto e vagabondi nella società. Tuttavia, diversi fattori indicano che la realtà era ben diversa: delle circa 40.000 persone reclusi in questa struttura, meno del 10% erano realmente senzatetto. Molte vittime, infatti, comprendevano disabili, venditori ambulanti, prostitute e bambini rapiti, utilizzati per aumentare i numeri di reclusi e di conseguenza le sovvenzioni statali destinate al centro, che arricchivano il direttore Park In-geun. È fondamentale esaminare la situazione a partire dal 1975.

Le case assistenziali

Nel 1975, il presidente della Corea del Sud Park Chung Hee attuò un sistema di 36 case assistenziali sparse in tutto il territorio nazionale. Il progetto era destinato a ospitare gli “indesiderati”, principalmente vagabondi e senzatetto, con l’intento di rieducarli e reintegrarli nella società. L’urgente bisogno di “ripulire” il Paese aumentò in vista delle Olimpiadi di Seul del 1988, facendo crescere il numero di reclusi da 8.600 nel 1981 a 16.000 nel 1986. Tra tutti i centri, la Brothers Home di Busan si distinse per le atrocità commesse al suo interno.

PUBBLICITA

La nascita della Brothers Home

Inizialmente orfanotrofio nel 1960, la Brothers Home fu riconvertita nel 1975 in centro assistenziale, diventando il più grande della rete. Sotto la direzione di Park In-geun, un ex-militare, la struttura avrebbe dovuto garantire un’adeguata rieducazione ai detenuti, ma le condizioni di vita rivelarono un’altra realtà. Durante il suo operato, la Brothers Home ospitò circa 40.000 persone, raggiungendo punte di 4.000 detenuti contemporaneamente, nonostante una capienza ufficiale di 500. Il centro riceveva significative sovvenzioni statali, legate al numero di persone detenute, comportando un interesse economico per il diretto gestore. Si stima che il direttore accumulò un patrimonio equivalente a oltre 90 milioni di euro attuali.

Di conseguenza, meno del 10% dei reclusi erano realmente senzatetto, mentre la maggior parte erano oppositori politici e individui vulnerabili, come bambini in attesa dell’autobus, disabili, venditori ambulanti e prostitute.

La vita all’interno dell’Auschwitz coreana

Tra le severe misure adottate, il direttore scelse di non impiegare personale qualificato, ma promosse a guardie alcuni dei prigionieri più violenti. Questi detenuti formarono gruppi organizzati in modo para-militare, instaurando un regime di repressione dove le punizioni corporali e gli abusi erano la norma. Le violenze erano all’ordine del giorno e le guardie si divertivano a far partecipare i detenuti a giochi violenti, somigliando a una forma di intrattenimento macabro, mentre i prigionieri indossavano tute blu simili a quelle presenti nella serie TV. Anche se dal punto di vista del regista non c’è stata mai una conferma dell’ispirazione a questa struttura, permangono similitudini inquietanti.

In aggiunta, i detenuti erano costretti a lavori forzati, tra cui agricoltura, lavori edili e produzione di beni commerciali, senza ricevere alcun compenso, mentre gli introiti venivano incamerati dal direttore. Sono state ufficialmente confermate 657 vittime, ma si stima che il numero reale possa essere molto più elevato.

La verità sui crimini commessi nella Brothers Home emerse lentamente. I familiari dei prigionieri, rendendosi conto di dove si trovassero i loro cari, iniziarono a denunciare i fatti, conducendo all’arresto di Park In-geun nel 1987 per appropriazione indebita e detenzione illegale. Tuttavia, nonostante i gravi reati, la condanna fu esemplare: solo due anni e mezzo di carcere per appropriazione indebita, senza alcuna punizione per le violazioni dei diritti umani. Le proteste dei sopravvissuti si intensificarono, ma furono represse dalle autorità, fino a quando nel 2012 la situazione si evolse, grazie alla determinazione di un sopravvissuto e a un’università che studiò a fondo la vicenda, portando a una compensazione per le vittime e le loro famiglie. Questa storia rappresenta una delle pagine più buie della storia sudcoreana.

Fonte Verificata

Leggi anche

La navicella di Starship di SpaceX esplode e si incendia in volo: cosa è successo

Credit: SpaceX Il settimo test di volo integrato del razzo Starship di SpaceX ha subito un parziale fallimento. La navicella, nota come...

Utilizzo degli oli minerali

Gli oli minerali, noti anche come MOH (Mineral Oil Hydrocarbons), sono composti principalmente da miscele di idrocarburi, caratterizzate da una lunghezza di catena che...

Modificazione delle superfici per migliorare le loro proprietà e funzionalità.

La funzionalizzazione delle superfici rappresenta un passaggio cruciale per l’impiego di materiali in applicazioni biologiche. Per esempio, per realizzare un vettore di farmaci specifico,...
è in caricamento