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Il capolavoro giapponese La Grande Onda di Kanagawa di Hokusai che ha girato il mondo

La Onda di Kanagawa conservata al British Museum. Credit: Katsushika Hokusai, via Wikimedia Commons.

La Grande Onda di Kanagawa è xilografia in stile Ukiyo-e, realizzata dal pittore giapponese Katsushika Hokusai (1760-1849) intorno al 1830. Essa rappresenta la prima e più celebre stampa della serie Trentasei vedute del Monte Fuji, diventando una immagini più iconiche a livello globale. La sua diffusione ha contribuito a renderla un simbolo dell’arte giapponese, influenzando profondamente gli artisti europei di fine ‘800. Essendo una xilografia, l’opera è stata realizzata tramite una matrice di legno, permettendo di produrre numerose copie originali, ora conservate in musei e collezioni in tutto il mondo.

Il capolavoro e la sua tecnica

La composizione presenta una grande onda che si infrange in primo piano, barche in lotta contro durezze naturali e in lontananza il monte Fuji. La Grande Onda è il risultato di un periodo di intensa creatività culturale in Giappone, noto come Mondo fluttuante, che ha toccato anche la musica e il teatro. L’opera, parte della serie delle Trentasei vedute del Monte Fuji, è stata elaborata da Hokusai nei primi anni ’30 dell’Ottocento, dopo circa trent’anni di concept. Grazie alla tecnica della xilografia, che impiega blocchi di legno per la stampa, il pezzo ha raggiunto una diffusione straordinaria. L’uso di coloranti come l’indaco e il blu di Prussia, recentemente arrivati dal mercato olandese, ha accentuato l’impatto visivo dell’onda. Tale metodo consente di generare un numero illimitato di stampe da un’unica matrice, da cui discende l’alto numero di “originali” oggi conservati in musei di tutto il mondo, con dimensioni di 25,7 × 37,9 centimetri.

Il numero delle copie esistenti

Il numero esatto delle copie esistenti di La Grande Onda non è noto, poiché non veniva registrato il totale delle “impressioni” create da uno specifico set di blocchi di legno. Tuttavia, si stima che siano state prodotte migliaia di impressioni. Secondo il British Museum, un editore doveva vendere almeno 2.000 copie per generare profitto, con esperti che ritengono siano state realizzate fino a 8.000 impressioni. Attualmente, non tutte le copie originarie sono più disponibili, considerando la fragilità. Dati aggiornati al 2022 indicano l’esistenza di circa 100 copie conosciute, che presentano leggere variazioni dovute a scelte editoriali o segni di usura sulla matrice, i quali possono aiutare a identificare la sequenza temporale delle stampe.

Localizzazione delle copie

Numerose copie sono conservate in Giappone, presso il Museo Nazionale di Tokyo e il Museo giapponese Ukiyo-e di Matsumoto. Tuttavia, le più visibili a livello internazionale sono probabilmente quelle esposte al British Museum di Londra e al Metropolitan Museum of Art di New York. Negli Stati Uniti, esemplari possono essere trovati a Chicago, Los Angeles e Washington. In Francia, dove l’opera ha riscosso un notevole successo, si possono osservare copie a Giverny, Parigi (Museo Guimet e Bibliothèque Nationale de France). Altri esemplari sono presenti in vari luoghi, come Melbourne, e alcune collezioni private, tra cui una venduta nel 2023 per 2,8 milioni di dollari. In Italia, copie della xilografia sono conservate al Museo d’arte orientale Edoardo Chiossone di Genova, al Palazzo Maffei Casa Museo di Verona, nel Civico museo d’arte orientale di Trieste e al Museo d’arte orientale di Torino.

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