Addio al re delle sfere che "si rompono"! L’iconico scultore italiano Arnaldo Pomodoro è morto a 98 anni nella sua Milano, proprio un giorno prima di spegnere 99 candeline. Con le sue opere geometriche che sfidano la fisica, ha lasciato un’eredità esplosiva – fratellone di "Giò" e rivale di artisti come Lucio Fontana. Che il cielo sia pieno di spirito geometrico! #ArnaldoPomodoro #ArteVirale #SculturaItaliana
Preparatevi, amanti dell’arte un po’ ribelle: Arnaldo Pomodoro, il maestro delle sfere bronzee che sembrano "rompersi" per svelare meccanismi complessi, è scomparso il 22 giugno 2025 nella sua dimora milanese. Nato a Morciano di Romagna il 23 giugno 1926, questo ex geometra ha trasformato il bronzo in star delle piazze, partendo da oreficeria con oro e argento per poi scatenarsi con ferro, legno, cemento e quelle sculture monumentali che dominano Roma, Milano e pure i Musei Vaticani.
Non si è limitato a modellare giganti, oh no – Pomodoro ha flirtato con la scenografia, la poesia, la grafica e persino un labirinto sotterraneo a Milano, roba da far impazzire i turisti. Negli anni Sessanta, si è unito al gruppo informale "Continuità" con Lucio Fontana e compagnia, affinando uno stile che equilibra geometrie esterne con interni labirintici, portando le sue creazioni a dimensioni epiche.
Le sue opere? Ovunque, dalle vie di Roma e Milano ai vicoli di San Giovanni Rotondo, persino nella basilica di Padre Pio firmata da Renzo Piano. E non solo in Italia: dagli USA all’Australia, Pomodoro ha sparso il suo caos geometrico in giro per il mondo, lasciando tutti a bocca aperta.
Ora, la Fondazione Arnaldo Pomodoro veglia sul suo impero, pompando mostre e eventi per tenere vivo quel patrimonio "immateriale" che fa incavolarsi i puristi e affascinare i curiosi. Un vero ribelle dell’arte, che ha rotto le regole senza mai scusarsi!