SupergaDisaster: 76 anni fa, un’intera squadra di calcio si schianta contro una basilica in mezzo alla nebbia! Il Fiat G.212CP, un ferrovecchio del ’48, non ce l’ha fatta contro meteo da incubo e strumenti da epocha—31 morti, tra giocatori e giornalisti. Chi ha colpa? Il pilota, il tempo o solo sforta boia? #TragediaAerea #CalcioMaledetto #Superga1949
Immaginate la scena: il 4 maggio 1949, alle 17:03, un aereo carico di stelle del calcio si trasforma in un missile impazzito verso la Basilica di Superga, a 675 metri di altezza nei cieli piemontesi. Tutto il Grande Torino, eroi del pallone, cancellati in un battito d’ala—31 vite spazzate via in un mix di pioggia torrenziale, nebbia fitta e guasti letali. Non è solo una tragedia, è un disastro che fa impallidire anche i film hollywoodiani!
Parliamo del colpevole alato: il Fiat G.212CP, un monoplano trimotore entrato in servizio nel 1948, soprannominato "aula volante" per i suoi voli di addestramento. Lunghezza 23,05 metri, altezza 6,50 m e apertura alare di 29,34 m—this baby era un gigante arrugginito, coinvolto in un altro schianto mortale in Belgio l’anno prima, con 8 vittime. Radiato nel 1959, oggi vegeta in un museo, come un ricordo imbarazzante dell’aviazione.
Lo schianto è puro dramma: decollato da Lisbona alle 9:52 dopo un’amichevole col Benfica, l’aereo arriva in Piemonte con visibilità zero—solo 40 metri vicino a Superga! Il pilota segnala quota 2000 metri da Savona, poi inizia la discesa per sfuggire alle nuvole, ma bam! Colpisce il colle a 675 metri, disintegrandosi sulla basilica. Morti tutti: giocatori, 3 giornalisti e 5 tecnici. Che incubo!
Le cause? Un casino totale: meteo infernale con piogge, vento e nebbia che deviano l’aereo, più strumenti di bordo patetici rispetto a oggi. Si mormora di un altimetro difettoso che diceva 2000 metri quando in realtà erano molti meno—un errore fatale che ricorda certi crash stile Ande, ispirando film come Alive e La società della neve. Per approfondire, c’è un video che dice tutto. comment,