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Il gusto in volo è sabotato dalle altezze: come il cibo in aereo viene reso insipido dalla scienza spiegata in dettaglio al pubblico

Attenzione, aerofobici e amanti del cibo: il vostro pasto in volo è una truffa sensoriale! Uno studio di Lufthansa svela che il cibo perde fino al 30% del suo sapore lassù tra le nuvole – e fidatevi, non è colpa del catering scadente! Con la da incubo, l’umidità da deserto e un baccano che vi fa desiderare tappi per le orecchie, il vostro palato diventa un idiota. Preferite un Bloody Mary al posto dello champagne? È , gente!

Ma com’è possibile che un panino al volo sembri un castigo divino? Prima di tutto, ricordiamoci che il gusto e il sapore non sono la stessa roba. Quando masticate, le del cibo scatenano i recettori sulle papille gustative per i classici cinque gusti: dolce, salato, acido, amaro e umami. Ma il vero trucco è l’olfatto – gli aromi volatili arrivano al naso tramite le vie retronasali, e solo nel cervello tutto si mescola in quella magia che chiamiamo sapore. Aggiungete vista, udito e tatto, e boom: un’esperienza multisensoriale che in aereo diventa un disastro. Immaginatevi con la bocca secca e il naso intasato mentre cercate di godervi una cenetta – colpa dell’ambiente da incubo ad alta quota.

Ora, tuffiamoci negli effetti della pressione, che è ridotta come l’aria in cabina: a 10.500 metri, è come stare in cima a una pila di grattacieli Burj Khalifa, con l’atmosfera a circa 750-800 hPa. Risultato? Meno molecole odorose raggiungono il vostro naso, rendendo l’olfatto una barzelletta e i gusti salato e dolce più deboli del 10-30% e 15-20%. I sapori aspro, amaro e piccante? Loro se la cavano, ecco perché i piatti speziati stile orientale vi sembrano l’unica salvezza – e addio allo champagne, le cui bollicine si appiccicano al bicchiere come relitti.

Non dimentichiamo l’umidità da Sahara: in volo, siamo al 10%, contro il 30% delle vostre case, il che significa bocche secche e nasi aridi. Senza muco e saliva a fare da taxi per le molecole gustative, tutto perde smalto – una passeggiata nel deserto non è mai stata così letterale!

E il rumore? Un rombo costante di 80-85 decibel, tipo un aspirapolvere arrabbiato, vi fa apprezzare di più l’umami (pensate pomodori, acciughe, formaggi) e ignorare il dolce. Non stupisce che i passeggeri si ingozzino di succo di pomodoro e Bloody Mary, che in aria sembrano nettari divini. Alcune compagnie, sapendo tutto questo, hanno provato a sistemare i menu con roba umami come salse al pomodoro o al formaggio – ma oh, che fiasco! Nel 2013, una linea aerea australiana ha servito panini al parmigiano su un volo, ignorando che il suo odore di calzini sudati e vomito si diffonde in una cabina sigillata come un peto in ascensore, lasciando passeggeri a vomitare ovunque. Classico esempio di come le buone intenzioni decollino ma atterrino in un bagno di polemiche.

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