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Il maltempo è reso più violento dal caldo estremo: le devastazioni colpiscono Bardonecchia e San Vito di Cadore, mentre i leader rimangono indifferenti al caos climatico.

Disastro a Bardonecchia: Come l’Anticiclone Pluto Ha Messo a Sofferenza l’Italia! #MaltempoFolli #ClimaImpazzito #BardonecchiaChaos

In un colpo da manuale del peggiore déjà vu, Bardonecchia è stata travolta da un’alluvione furiosa che ha trasformato il rio Frejus in una furia assassina, spazzando via argini e sommergendo la valle. Povero Franco Chiaffino, 70enne, è stato letteralmente rubato dalla corrente in un incubo che riecheggia l’alluvione del 2023 – e indovinate un po’? Solo 25 millimetri di pioggia in totale, con un picco di 15 in un’ora, hanno scatenato l’inferno in questo angolo fragile delle Alpi. Non è che l’Italia sia un colabrodo, ma con il territorio torrentizio e la sua idrogeologica instabilità, persino una spruzzata diviene una catastrofe epica. Intanto, il maltempo non si è fermato qui: frane a San Vito di Cadore hanno bloccato la Statale tra Cortina e Belluno, e la Valtellina è finita sotto smottamenti e allagamenti, mentre l’anticiclone Pluto – quel promontorio nordafricano così maleducato – pompava calura record sull’Europa.

Ma ecco la parte che fa arrabbiare: come diavolo può un’ondata di caldo torrido, con temperature folli fino a 40°C e zero termico oltre i 5000 metri, convivere con nubifragi da apocalisse? Non è un paradosso, è la fisica che ci tradisce. L’aria calda, carichissima di umidità rubata da un Mediterraneo bollente (fino a 5°C sopra la media, roba da fine estate!), si comporta come una spugna pronta a esplodere. Quando infiltrazioni di aria fredda atlantica – spinte da saccature che hanno invaso il fronte – si scontrano con questo mostro, boom: condensazione rapida, nubi impazzite e piogge torrenziali che hanno colpito proprio l’arco alpino.

Il ruolo dell’anticiclone Pluto è stato decisivo, comprimendo l’aria e scaldandola a livelli ridicoli, ma poi cedendo il passo a contrasti termici che hanno scatenato il caos. Secondo l’equazione di Clausius-Clapeyron, l’umidità massima cresce del 7% per ogni grado in più – e con l’aria sahariana che attraversa un mare in ebollizione, beh, è come se l’atmosfera fosse una pentola a pressione pronta a saltare. Risultato? Temporali violenti, venti furiosi e alluvioni che non sono solo "maltempo", ma l’atmosfera che si ribella per riequilibrarsi.

E non illudiamoci: tutto questo è opera del riscaldamento globale, che sta trasformando gli anticicloni in doppiogiochisti, alternando siccità da deserto a inondazioni bibliche. Più caldo significa più umidità, più energia, più disastri – e sì, sta peggiorando, con frequenza e intensità che saliranno come una febbre incurabile. L’Italia, poveretta, è la prima in fila per queste pagliacciate climatiche.

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