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Il Manifesto di Ventotene: un testo fondamentale per l’europeismo contemporaneo e la sua importanza storica.

Contesto del Manifesto di Ventotene

Le affermazioni del sul di hanno riacceso l’interesse per questo documento , redatto nel 1941 da Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi mentre erano esiliati sull’isola di Ventotene. Il titolo completo, "Per un’Europa libera e unita – Progetto di un manifesto", sintetizza l’intento di visionare un’alternativa agli Stati nazionali sovrani.

Ideali del Manifesto

Pubblicato nel 1944 con una prefazione di Eugenio Colorni, il Manifesto si è imposto come una guida per un’Europa unita, contrapposta ai nazionalismi e alle dittature totalitarie dell’epoca. Spinelli e Rossi sostennero che il sistema degli Stati nazionali eccita conflitti e guerre, e per questo proposero un modello di federazione europea in cui i Paesi collaborassero per garantire pace e progresso sociale.

Critica al concetto di Stato nazionale

I firmatari denunciarono i rischi associati a uno Stato nazionale con potere assoluto, sottolineando che la soluzione non consisteva solo nel rovesciamento di tali regimi, ma nella costruzione di un’Europa in grado di prevenire future guerre attraverso l’unità e la cooperazione tra le nazioni.

Cos’è il Manifesto di Ventotene e perché è un testo cardine dell’europeismo moderno

Le parole del Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, su Il Manifesto di Ventotene alla Camera dei Deputati hanno riportato sotto i riflettori dell’opinione pubblica il documento che ha gettato le basi dell’europeismo moderno. Il titolo completo del documento è “Per un’Europa libera e unita – Progetto di un manifesto“, è stato scritto nel 1941 da due antifascisti italiani, Altiero Spinelli ed Ernesto Rossi, mentre si trovavano confinati sull’isola di Ventotene, nel mar Tirreno.

Il Manifesto fu pubblicato nel 1944 con la prefazione di Eugenio Colorni e divenne un riferimento per l’idea di un continente unito. In un’Europa devastata dai nazionalismi e dalle dittature totalitarie, Spinelli e Rossi, due oppositori del fascismo, intuirono che il modello degli Stati nazionali sovrani portava inevitabilmente a conflitti e guerre. È per questo che immaginarono un’Europa federale, in cui i vari Paesi collaborino per garantire la pace e il progresso sociale. Inoltre, denunciarono i pericoli di uno stato nazionale con potere assoluto e spiegarono che la soluzione non era semplicemente abbattere il…

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