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Il Mar Morto sta davvero scomparendo

Il , un bacino di acqua salata situato tra Israele, Giordania e Cisgiordania nel cuore del Vicino Oriente, rappresenta il lago salato più noto al mondo. Attualmente, il Mar Morto affrontando una significativa crisi ambientale caratterizzata da un inaridimento esteso e una graduale diminuzione del volume d’acqua, con conseguenze rilevanti per l’intera regione, sia dal punto di vista ecologico che economico. L’analisi della situazione attuale rivela vari fattori che contribuiscono a questa problematica.

Geografia del Mar Morto

In realtà, il Mar Morto è un lago salato con una superficie di 600 km² situato al confine tra Israele, Palestina e Giordania. Il bacino è noto per la sua elevata salinità, circa dieci volte superiore a quella degli oceani, e per essere il punto più basso sulla terraferma, a –733 metri sul livello del mare. Questo grande lago fa parte di un sistema di fosse tettoniche di origine geologica, ed è collocato in una regione estremamente calda, con temperature che possono raggiungere i 50°C.

Diminuzione del volume d’acqua

La diminuzione dell’acqua nel Mar Morto è un fenomeno iniziato negli anni ’60 e che ha subito un’accelerazione recenti decenni. Due fattori principali influenzano questa tendenza: in primo luogo, la gestione delle risorse idriche locali ha comportato l’abbassamento dell’afflusso di acqua al Mar Morto, in particolare tramite l’uso intensivo delle falde acquifere e delle acque dei principali immissari, come il fiume Giordano. In secondo luogo, il cambiamento climatico e l’aumento delle temperature globali hanno incrementato l’evaporazione naturale e ridotto le precipitazioni, aggravando ulteriormente la situazione del bacino.

Conseguenze e proposte per il futuro

Il calo del volume d’acqua del Mar Morto provoca gravi alterazioni ambientali e paesaggistiche, inclusa la formazione di doline e voragini dovute al cedimento del terreno circostante. Il turismo, un settore importante in passato, è particolarmente colpito da queste trasformazioni. Inoltre, la diminuzione della quantità d’acqua altera gli equilibri ecologici locali, con una biodiversità composta soprattutto da alghe e batteri, mentre variazioni nella salinità possono influenzare le condizioni chimiche dell’acqua. Diverse proposte sono state formulate, sottolineando la necessità di una collaborazione internazionale nella gestione delle risorse idriche per affrontare la crisi. Tuttavia, le attuali tensioni geopolitiche nella regione complicano ulteriormente queste iniziative. È fondamentale ottimizzare l’uso delle risorse idriche, riducendo il prelievo dai fiumi e promuovendo tecnologie di desalinizzazione per garantire una gestione responsabile del Mar Morto.

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