Svelato il volto oscuro del “compagno” Togliatti: dal bacio a Stalin alle mosse da politico furbo che salvò i fascisti! Preparatevi a uno scandalo storico che fa tremare l’Italia! #Togliatti #ComunismoItaliano #StoriaControversa #ViaItalianaAlSocialismo
Palmiro Togliatti, l’ex boss del Partito Comunista Italiano, nato a Genova nel 1893 e morto in Crimea nel 1964, è stato quel mix di politico astuto, giornalista e economista che ha giocato con il fuoco del potere. Esule in Unione Sovietica durante le angherie del fascismo, tornò in Italia per orchestrare la svolta di Salerno, contribuendo alla stesura della Costituzione e alla nascita della democrazia repubblicana. Vicinissimo a Stalin, Togliatti poi virò verso la destalinizzazione nel 1956, predicando una “via italiana al socialismo” che prometteva una società senza classi attraverso metodi democratici – ma chissà quanto era solo una mossa per non finire nei guai!
Togliatti giovane: dalla nascita alla fondazione del Partito comunista
Figlio di un contabile e di una maestra, Togliatti vide la luce il giorno delle Palme nel 1893 a Genova, per poi girare l’Italia con la famiglia. Vincitore di una borsa di studio nel 1911, incrociò il destino con Antonio Gramsci all’Università di Torino, dove si tuffò nel socialismo. Allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, si schierò pro-intervento e finì al fronte nel 1916. Dopoguerra? Si unì al gruppo di “L’Ordine Nuovo” con Gramsci e soci, fomentando la scissione di Livorno che diede vita al Partito Comunista d’Italia nel 1921 – un vero colpo di teatro rivoluzionario!
L’esilio durante il fascismo: l’Urss e la Spagna
Con l’ascesa del fascismo, Togliatti scampò per un pelo alle botte delle camicie nere durante la marcia su Roma. Sposò Rita Montagnana nel 1924, e insieme misero al mondo Aldo, mentre lui si scontrava con Bordiga per sostenere Gramsci. Arrestato nel 1926, fuggì a Mosca e prese le redini del partito. In Spagna, durante la guerra civile, fu il capo dell’Internazionale Comunista, ma le polemiche non tardarono: denunciò comunisti italiani non graditi a Stalin, spedendoli nei gulag – accuse che in parte si rivelarono false, eppure lui ingoiò le decisioni del dittatore, comprese quelle folli come trattare il socialismo come nemico del fascismo o firmare patti con i nazisti.
Il rientro di Togliatti in Italia: dalla svolta di Salerno all’attentato
Tornato in Italia nel 1944 dopo la caduta del fascismo, Togliatti promosse la svolta di Salerno, unendo i comunisti agli altri partiti per il bene antifascista. Diventò ministro, vicepresidente e persino capo della Giustizia, dove nel 1946 firmò un’amnistia che “salvando” in tal modo numerosi ex fascisti – una mossa che fece scalpore, lasciando molti a chiedersi se fosse genio o tradimento! Ma quando De Gasperi cacciò i comunisti dal governo su pressioni USA, Togliatti guidò l’opposizione alle elezioni del 1948, perdendole contro la Democrazia Cristiana. Intanto, lasciò la moglie per la giovane Nilde Jotti, mentre l’Italia bolliva nella Guerra Fredda. Il culmine? L’attentato del 14 luglio 1948: crivellato di colpi da uno studente mentre usciva dalla Camera, sopravvisse per un miracolo, calmando le folle in rivolta dal letto d’ospedale – sapendo bene che gli USA tenevano le fila del gioco.
Gli ultimi anni di Togliatti: la destalinizzazione, il ruolo internazionale e la morte
Nonostante i suoi legami stretti con l’Urss, nel 1953 Togliatti osannò Stalin come un “gigante del pensiero”, ma nel 1956 abbracciò la destalinizzazione di Kruscev, raffinando la sua idea di democrazia progressiva come via italiana al socialismo – un comunismo “soft” che si adattava alla Costituzione italiana. Fu però spietato nel sostenere la repressione della rivolta ungherese. Negli anni successivi, tentò di mediare tra Urss e Cina senza successo, continuando a guidare il PCI fino alla fine. La sua dipartita arrivò nel 1964 a Yalta per un’emorragia cerebrale, con funerali a Roma che radunarono un milione di persone – e in Russia, una città ribattezzata Togliatti in suo onore, non Togliattigrad come alcuni ancora blaterano!