L’idea proposta di trasferire circa 2 milioni di arabi palestinesi dalla Striscia di Gaza verso paesi limitrofi, come Giordania ed Egitto, per sviluppare una "Riviera del Medio Oriente" turistica, è priva di precisi antecedenti storici ma richiama alla mente episodi di deportazione ed esodo forzato. Sebbene ci siano similitudini, le differenze rispetto ai casi storici, come i trasferimenti imposti tra Grecia e Turchia dopo la Prima Guerra Mondiale o l’esodo degli italiani dall’Istria nel Secondo dopoguerra, sono sostanziali. Nel corso dei secoli, il trasferimento forzato di popolazioni è stato considerato una "soluzione" a conflitti, una pratica controversa e vietata dal diritto internazionale, in particolare dalla Quarta Convenzione di Ginevra del 1949.
Aspetti Giuridici e Geopolitici
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La proposta solleva interrogativi sul reale scopo di un piano simile. Sebbene il contesto geopolitico odierno sia diverso dai precedenti, l’iniziativa presenta analogie con storici tentativi di creare soluzioni attraverso il trasferimento forzato, con implicazioni complesse e potenzialmente problematiche.
Il Trattato di Losanna del 1923
Il Trattato di Losanna del 1923 ridefinì i confini della Turchia dopo la Prima Guerra Mondiale, prevedendo uno "scambio forzato" di popolazioni, cioè greci ortodossi dalla Turchia e musulmani dalla Grecia. Presentato come una soluzione diplomatica, il provvedimento costrinse migliaia di persone ad abbandonare le proprie case e comunità, ricercando una nuova identità in un contesto spesso ostile. Questo spostamento, sebbene parte di un accordo internazionale, si rivelò una tragedia umanitaria che ha lasciato una profonda cicatrice nella memoria collettiva.
L’Esodo degli Italiani dall’Istria
Un esempio più recente di esodo forzato riguarda gli italiani che lasciarono l’Istria, Fiume e Dalmazia dopo la Seconda Guerra Mondiale. Migliaia di famiglie affrontarono l’alternativa tra restare sotto il controllo della Jugoslavia di Tito, rischiando molestie e discriminazioni, o abbandonare tutto per ricominciare altrove. Questo trauma, spesso descritto come un capitolo doloroso e poco raccontato della storia italiana, ha avuto un impatto duraturo sulle generazioni successive.
Tentativi Ottomani di Spostamento di Popolazioni
Anche nel XIX secolo si effettuò l’uso di spostamenti forzati come strumento politico. Ahmed Midhat Pasha, statista ottomano, propose di allontanare i musulmani dai territori bulgari recentemente indipendenti, sostituendoli con cristiani bulgari rimasti sotto il dominio ottomano. Sebbene non sia mai stato attuato, questo tentativo riflette l’illusione che trasferimenti forzati possano risolvere i conflitti, una convinzione che ha portato a nuovi traumi e tensioni piuttosto che a soluzioni pacifiche.
Fonti
- Nationalism and Ethnic Conflict, Brown, MIT Press Ltd, 2001
- Population exchange in the historical process and bursa, K. ARI, Tradotto da A. ERGÜL, 2020
- Analysis of turkish-greek population exchange in the context of greek and turkish foreign policy, METINTAŞ, 2018
- Storia Contemporanea, Sabbatucci-Vidotto, Laterza, 2019
- Corriere della Sera
- New York Times