Il ragno cammello viene smascherato come bufala nel deserto, con ombre al posto di uomini in fuga

Attenzione, mondo: il "Ragno Cammello" che terrorizza le truppe e fa impazzire il web è solo una bufala colossale! Pensate di essere inseguiti da un mostro del deserto che vi morde mentre dormite e poi fa il nido con la vostra barba? Sveglia, gente! Questi aracnidi chiamati solifugi, o "ragnate" del Medio Oriente, non sono altro che creature innocue che corrono dietro alle ombre per un po’ di fresco, non per mangiarvi vivi. #RagnoCammello #MitiUrbani #BufaleVirali

Ma andiamo al sodo: i solifugi, spesso etichettati come "ragni cammello" o "scorpioni del vento", non sono né l’uno né l’altro – sono solo aracnidi di un ordine a sé, i Solifugae, con oltre un migliaio di specie, e la più chiacchierata, Galeodes arabs, arriva a 15 cm di lunghezza, inclusa quella pinza da incubo che sono i cheliceri. Immaginatevi un coso giallo sabbia con due occhietti in mezzo alla testa e mandibole che sembrano prese in prestito da un film horror, capaci di mordere dolorosamente ma, sorpresa, senza un goccio di veleno. Questi tizi cacciano di notte insettini vari a 16 km/h, usando sensori strampalati per fiutare la preda, e non saltano addosso a nessuno da metri di distanza come vanno blaterando le leggende.

Ora, la parte succosa: questi miti esplosivi vengono dritti dai soldati americani nelle guerre in Medio Oriente, tipo Guerra del Golfo e Iraq del 2003, dove Galeodes arabs è di casa. Quei poveretti, di fronte a una bestiola dall’aspetto truce, hanno scambiato la sua caccia all’ombra per un assalto personale – roba da far ridere, se non fosse che hanno gonfiato la storia per un po’ di dramma. Il nome stesso, da "solifugae" (fuggire dal sole), dice tutto: questi cosi notturni seguono semplicemente l’ombra per non scottarsi, e boom, ecco l’illusione che ti stiano inseguendo come in un thriller.

E le catene email durante la guerra? Foto manipolate che li fanno sembrare giganti, con storie da brividi su morsi "anestetizzanti" alla novocaina – pura fantasia! Non c’è veleno, non depongono uova nei cammelli (o peggio, negli umani), e non urlano durante l’inseguimento. In Sud Africa, li chiamano addirittura "baardskeerders, ‘tagliabarba’", sostenendo che rubino peli per i nidi, ma è solo un’altra assurdità senza fondamento. Alla fine, questi solifugi sono innocui come un gattino, e la loro fama è solo il risultato di ombre mal interpretate e un bel po’ di panico esagerato. Che lezione: non credete a tutto quello che vi inseguono online!

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