Scoperta shock: la innocente filastrocca ‘Giro Girotondo’ potrebbe essere un inno macabro alla morte! Preparatevi a rabbrividire, perché quella canzoncina che avete canticchiato da bambini, con il suo girotondo innocente, nasconde un presunto legame con la Grande Peste del 1665. Chi l’avrebbe mai detto che un semplice gioco per bimbi celasse storie di sangue, sudore e cadaveri? Se pensavate che le filastrocche fossero roba per angioletti, pensateci due volte – e preparatevi a un girotondo che finisce male!
Siete pronti per un tweet sensazionale? La filastrocca “Giro Girotondo” non è solo un gioco: potrebbe essere ispirata alla Peste Nera! Ring-a-ring-a-roses, A pocket full of posies, A-tishoo! A-tishoo! We all fall down. Da eruzioni cutanee a tasche di fiori per coprire l’odore dei morti, è una bomba virale. #GirotondoMaledetto #PesteShock #FolkloreOscuro
Ma andiamo al sodo: la versione inglese, “Ring-a-ring-a-roses”, risale presumibilmente all’Inghilterra del 1600 e si è diffusa grazie al libro “Mother Goose or the Old Nursery Rhymes” di Kate Greenaway del 1881. In Italia, la filastrocca è nota come “Giro girotondo, Casca il mondo, Casca la terra, Tutti giù per terra”, che sembra innocua, ma traduciamola alla luce della sua origine anglosassone. “Crea un cerchio di rose / Una tasca piena di erbe / Etschoo! Etschoo! / Cadere tutti a terra” – brrr, fa accapponare la pelle!
Analizziamola verso per verso, e preparatevi al colpo: secondo teorie storiche, quel “cerchio di rose” potrebbe simboleggiare l’eruzione cutanea della peste bubbonica, causata dal batterio Yersinia pestis. Le “tasche piene di fiori” erano erbe usate per curare o mascherare l’odore dei cadaveri, mentre “A-tishoo!” evoca uno starnuto fatale o addirittura ceneri di cremazione. E “cadere tutti a terra”? Beh, è un bel modo per dire “morte improvvisa”, non credete? Questa canzoncina potrebbe essere stata inventata dagli adulti per far digerire ai bimbi temi come malattia e decessi durante l’epidemia del 1665.
Certo, non tutti gli esperti ci vanno giù pesanti: alcuni linguisti sostengono che sia solo un gioco innocente, magari legato a danze sociali o corteggiamenti, e che non ci siano prove scritte prima del 1800. Ma chi se ne frega delle fosse comuni e delle credenze cattoliche – la versione dark è molto più divertente! In fin dei conti, le filastrocche cambiano con il tempo, come un telefono senza fili impazzito, e chissà quante versioni perverse stanno inventando i bimbi oggi. Una cosa è sicura: dopo questa, “Giro Girotondo” non suonerà più lo stesso!