Il Castello di Edimburgo, arroccato su Castle Rock, è un capolavoro di ingegneria che ha superato secoli di storia attraverso diverse funzioni: fortezza, residenza reale, prigione e deposito di armi. Re Giacomo IV lo scelse come dimora, mantenendo la sua vocazione difensiva. Questo patrimonio UNESCO dal 1995 mostra come le necessità militari e abitative abbiano modellato la sua struttura, affrontando sfide come il terreno irregolare, l’approvvigionamento idrico e le frane.
Il Castello di Edimburgo, un simbolo della Scozia che sfida il tempo e la gravità, poggia sulla rocciosa Castle Rock, a 130 metri sul livello del mare. Da fortezza medievale a palazzo reale, questo colosso di pietra ha visto di tutto, persino essere una prigione! Re Giacomo IV decise di chiamarlo casa, ma non dimenticò mai di tenerlo pronto per la guerra. Il castello, con la sua stratificazione di interventi che abbracciano secoli, è un vero e proprio puzzle di tecniche costruttive e strategie militari, e dal 1995 è un orgoglioso Patrimonio UNESCO.
Le radici del castello affondano nella tarda età del bronzo, ma le prime fortificazioni militari sono del VII secolo d.C. Oggi, gli edifici spaziano dal XVI al XXI secolo. Non si sa quante stanze ci siano esattamente, ma dentro troviamo gemme come la Cappella di Santa Margherita, un gioiello romanico del XII secolo. Poi c’è il Salone d’Onore (Great Hall), un’imponente sala rinascimentale per feste reali, e la Torre di Davide (David’s Tower), perfetta per spiar… ehm, osservare il panorama. E infine, c’è il Mons Meg, un cannone gigante del XV secolo che spara a salve ogni giorno alle 13:00, così che gli edimburghesi possano sincronizzare i loro orologi, come se fossero ancora nel Medioevo!
Geologicamente parlando, il castello è costruito su una base basaltica vulcanica, rendendolo una fortezza naturale a 120 metri di altezza. Solo il lato est è accessibile, gli altri sono a picco, il che ha reso il castello un vero incubo per gli attaccanti. Il terreno irregolare ha costretto gli ingegneri a giocare a Tetris con terrazzamenti e muri di sostegno per secoli, usando arenaria locale per le fondazioni.
E l’acqua? Beh, il castello ha sempre avuto sete! La sua posizione elevata ha reso l’approvvigionamento idrico un’impresa da eroi. Pozzi per l’acqua sotterranea e cisterne per quella piovana erano la norma, ma durante gli assedi, la situazione diventava critica. Immaginate di essere assediati e dover razionare l’acqua come se foste su un’isola deserta!