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In Cina si trova un sito archeologico spesso definito “la Pompei Cinese”: la città di Sizhou, distrutta nel 1680 a causa di una violenta alluvione del Fiume Giallo, che la ricoprì con uno spesso strato di limo e argilla. A differenza di Pompei, che fu sepolta da ceneri vulcaniche, Sizhou condivide con essa una rapida distruzione e un’immersione prolungata nel tempo.
La distruzione della città di Sizhou
Le rovine di Sizhou si trovano nella contea di Xuyi, nell’attuale centro urbano di Huai’an. Situata tra il Fiume Giallo e il Fiume Azzurro, la città alla fine del 1600 era un importante snodo commerciale durante il regno dell’Imperatore Kangxi. Tuttavia, Sizhou era frequentemente soggetta ad alluvioni devastanti. Nel 1680, dopo un periodo di intense piogge, il Fiume Giallo inondò rapidamente la città, ricoprendo ogni via con acqua e fango e lasciandola sepolta per oltre tre secoli. È interessante notare che sembra che la popolazione sia stata evacuata per tempo, come dimostra il ritrovamento limitato di scheletri all’interno del sito.
La riscoperta del sito archeologico
Sizhou è rimasta nascosta per oltre 300 anni, con scavi iniziati solo nel 1999. Al termine dei lavori, nel 2015, si è scoperto che l’area della città era di 2,4 km². La planimetria della città era ovale, simile a un guscio di tartaruga, ed era circondata da mura spesse tra i 17 e i 24 metri, per una lunghezza totale di 338 metri. Una strada principale lunga 75 metri e larga 4, pavimentata con piccoli blocchi di roccia e ghiaia, attraversava la città da nord-ovest a sud-est, con numerose vie secondarie che portavano a case, ristoranti e negozi, spesso dotati di cortili privati.
All’interno del sito sono state rinvenute numerose reliquie significative, tra cui componenti edilizi in pietra e ceramica, oggetti di uso quotidiano, armi e strumenti in pietra, ferro e osso. Dal 2015, il sito è stato aperto al pubblico e il suo stato di conservazione lo rende particolarmente interessante.
Le osservazioni di Chen Gang, vicedirettore dell’Istituto provinciale di reperti culturali e archeologia di Jiangsu, evidenziano le affinità tra Sizhou e Pompei: “Rispetto a Pompei, che fu inghiottita dal magma in un istante, la città di Sizhou fu inghiottita dalle inondazioni e sepolta nel limo, protetta dagli agenti atmosferici e dai danni causati dall’uomo. Per alcuni aspetti, la sua integrità non è inferiore a quella di Pompei.”