Siete pronti per una follia rivoluzionaria che ha rivoltato il mondo come un calzino? Immaginate una Francia post-1789 dove i rivoluzionari, stufi delle tradizioni “giudaico-cristiane” e di tutto quel ciarpame monarchico, hanno inventato un calendario da manicomio: 12 mesi di 30 giorni ciascuno, più 5 giorni extra per fare festa, e l’anno che parte dal 22 settembre come se Gesù non fosse mai nato. Ma non è finita: hanno provato a dividere il giorno in solo 10 ore di 100 minuti l’una – un casino epico che ha confuso tutti, tranne forse qualche scienziato ubriaco! Abolito da Napoleone nel 1806 perché, diciamocelo, chi vuole complicarsi la vita così? #RivoluzioneFrançaise #CalendarioPazzo #TempoDecimaleFail
Ehi, preparatevi a un tuffo nel caos della Rivoluzione Francese, dove i politici repubblicani hanno deciso di buttare via il calendario gregoriano come un paio di calze vecchie, optando per un sistema che pare uscito da un incubo matematico. Ideato da una squadra di geni come Gilbert Romme, con l’aiuto di stelle come Lagrange e Laplace, questo calendario è stato approvato il 24 ottobre 1793 e ha resistito fino al 31 dicembre 1805. Napoleone, il solito pragmatico, lo ha spazzato via dal 1° gennaio 1806, ripristinando l’ordine – perché ammettiamolo, i francesi erano stufi di contare giorni strani. Ma sapete cos’è divertente? È stato ripescato brevemente nel 1871 per gli Atti della Comune di Parigi, e da allora è morto e sepolto. Praticamente, una rivoluzione temporale che ha fallito alla grande!
Ora, parliamo del vero botto: nel calendario repubblicano, l’anno era fatto di 12 mesi da 30 giorni, divisi in tre periodi di dieci giorni ciascuno, chiamati primidi, duodi, fino a decadi. Niente santi o feste religiose qui; i giorni erano dedicati a piante, con l’eccezione dei “quintidì”, dedicati agli animali (perché, evidentemente, le bestie dovevano avere il loro momento), e i “decadì”, per gli attrezzi agricoli – una settimana? Abolita, amici! L’anno partiva dal 22 settembre 1792, etichettato come Anno I, giusto per ricordare a tutti che la monarchia era stata buttata nella spazzatura.
I mesi? Un’idea geniale (o delirante) del drammaturgo Fabre d’Églantine, ispirati al meteo e ai lavori dei campi. Abbiamo vendemmiaio (da 22 settembre a 21 ottobre), brumaio (22 ottobre-20 novembre), frimaio, nevoso, piovoso, ventoso, germinale, fiorile, pratile, messidoro, termidoro e fruttidoro. Alla fine di fruttidoro, c’erano quei 5 (o 6) giorni extra, non legati a nessun mese, come una specie di bonus vacanziero. Volete convertire le date? Esistono app per quello – ad esempio, il 14 luglio 2025 diventa quintidì di messidoro dell’anno 233. Roba da far girare la testa!
E il pezzo forte: la divisione del giorno. Nel novembre 1793, hanno provato a reinventare l’orologio con 10 ore da 100 minuti ciascuna, dove ogni “ora” equivaleva a 2 ore e 24 minuti del nostro sistema. Un’idea decimale brillante, ma che ha creato solo confusione – Lagrange e soci l’avevano proposta nel 1791, ma nel 1795 il Direttorio ha detto “facoltativo”, e praticamente nessuno l’ha usata. Risultato? Un orologio che è finito dritto nel dimenticatoio, perché chi ha tempo da perdere con 100 minuti per ora? Ah, la rivoluzione che voleva cambiare tutto, ma ha solo dimostrato che certe tradizioni sono più toste del guillotine!