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Il traffico potrebbe essere migliorato chiudendo alcune strade: il paradosso di Braess che sconvolge le logiche urbane tradizionali

Quante volte, bloccati in un ingorgo infernale, avete imprecato contro le autorità per non aver costruito più strade? Beh, sorpresa: a volte, demolirle è la mossa geniale che fa scattare il sollievo! Chiamatelo il Paradosso di Braess, dal matematico tedesco che ha smascherato come più asfalto possa significare solo più caos per tutti, senza nemmeno ridurre il numero di auto in circolazione. È successo davvero a Seul, dove chiudere un’autostrada a sei corsie ha magicamente sbloccato il traffico, dimostrando che gli ingegneri non sono sempre i salvatori che pensiamo. Preparatevi a ripensare le vostre abitudini al volante!

Siete stufi del traffico che vi fa perdere ore preziose? Il Paradosso di Braess è la bomba che fa saltare in aria le vostre certezze: aggiungere strade può peggiorare tutto, mentre chiuderne qualcuna rende i vostri spostamenti più veloci! #ParadossoBraess #TrafficoImpazzito #UrbanisticaFallimenti

Ma come diavolo funziona? Il Paradosso di Braess spiega che, se non si mettono al traffico, buttare giù nuove vie può rallentare tutti quanti. Prendete un esempio semplice: immaginate di dover andare dal punto A al B con due opzioni, una via nord e una sud, ognuna con tratti di autostrada veloci (35 minuti) e pezzi stretti (10 minuti senza folla). Durante l’ora di punta, però, quelle stradine si trasformano in un incubo, con tempi che schizzano su per ogni auto in più – tipo, 10 minuti extra per 100 macchine.

Con 200 automobilisti in circolazione, si stabilisce un equilibrio: 100 vanno nord e 100 sud, finendo a 55 minuti totali ciascuno, tra autostrada e ingorghi. Ma ecco il colpo di scena: se l’amministrazione apre una “scorciatoia” super larga (solo 5 minuti), tutti si fiondano lì per “risparmiare”, intasando tutto e portando i tempi a un ridicolo 65 minuti! Risultato? Quel che sembrava una genialata diventa un disastro epico, perché ognuno pensa solo a sé, creando un casino per la massa.

Questo non è solo teoria da professori: nella vita reale, chiudere strade ha funzionato alla grande. Nel 1990, a New York, il commissario ai trasporti ha bloccato la 42esima strada per il Giorno della Terra, e invece del caos previsto, il traffico è migliorato come per magia – prendete nota, politici! Stessa nel 2010, quando hanno vietato le auto su parti di Broadway, distribuendo meglio i flussi e rendendo le strade più sicure per i pedoni.

E non fermiamoci lì: a Seul, abbattere la mastodontica Cheonggye Expressway ha reso il traffico più fluido che mai, mentre a Stoccarda hanno dovuto chiudere una nuova strada perché peggiorava la situazione anziché risolverla. Gli urbanisti lo sanno bene: per combattere questo paradosso, servono misure toste come pedaggi, barriere e app che monitorano il traffico in reale, così da limitare le scelte egoiste che rovinano tutti. E voi, siete pronti a smettere di fare gli individualisti sulla strada?

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