Incendi apocalittici in Canada: Manitoba in fiamme, fumo invade gli USA! Migliaia di persone evacuate, 174 roghi attivi (94 fuori controllo) stanno devastando il Paese, con 360.000 ettari già ridotti in cenere. Il fumo letale si estende per 3000 km, raggiungendo l’Atlantico e minacciando città americane come Minneapolis, Detroit e Chicago. #IncendiCanada #EmergenzaClimatica #FumoApocalittico
Il Canada è di nuovo nel caos: dopo i disastri del 2023 che hanno bruciato oltre 150.000 chilometri quadrati, quest’anno gli incendi stanno già terrorizzando Manitoba e Saskatchewan, con stati d’emergenza dichiarati e più di 17.000 persone sfollate, inclusa la cittadina di Flin Flon con i suoi circa 5.000 abitanti. Le autorità hanno allertato tutti su come cavarsela vicino a un rogo – ma chi se la cava con ‘sto inferno? Intanto, i roghi si stanno diffondendo anche in Alberta e British Columbia, e pare che altre regioni presto grideranno aiuto al governo federale per non finire arrostite.
Non ci credete? Guardate dallo spazio: i satelliti Sentinel-5P di Copernicus hanno catturato i terrificanti "wildfire plumes" (“pennacchi di fumo”), gigantesche scie di fumo che si allungano per 3000 km fino all’Oceano Atlantico, invadendo pure gli Stati Uniti. Il fumo ha già superato i confini, puntando dritto verso Minneapolis, Detroit e Chicago – perché, ovviamente, i guai canadesi devono rovinare la giornata agli yankee.
Ma che diavolo sono questi "wildfire plumes" (“pennacchi di fumo”)? Semplice: gli incendi scaldano l’aria, facendola salire e trascinando in alto fuliggine e schifezze varie, che poi le correnti d’aria alto-quota sparpagliano ovunque. Risultato? Nubi tossiche piene di polveri sottili, fuliggine e smog che non solo rovinano i polmoni umani, ma messano anche con il clima – bloccando la fotolisi, quel processo che fa decomporre le molecole con i raggi UV, e magari causano raffreddamenti improvvisi o piogge assurde. Bell’affare.
E non è finita: con incendi così violenti, spuntano pure i "pirocumuli", nuvole mostruose cariche di gas, anidride carbonica e vapore acqueo che si formano dall’incendio stesso, raggiungendo i 10 km di spessore e scatenando tuoni e fulmini come pirocumulonembi. In Alberta ne hanno già avvistati a frotte, e questi cosi non solo piovono cenere e fuliggine, ma potrebbero anche accendere nuovi incendi con i loro saette – un circolo vizioso che fa schifo alla salute e all’ambiente. Insomma, Madre Natura sta mandando un messaggio chiaro, e non è per niente politicamente corretto. Che casino!