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In Italia, una longevità impazzita è rivelata dai dati dell’ultimo rapporto Istat 2025, scatenando dibattiti sul futuro della nazione

Italia batte tutti sulla longevità, ma occhio al Sud e ai giovani pigri! L’ultimo rapporto Istat spara cifre da urlo: le donne vivono fino a 85,5 anni e gli uomini a 81,4 anni, un record storico che ci fa invidiare il mondo. Solo dieci anni fa, eravamo fermi a 84,6 per le signore e 80, per i signori – un balzo pazzesco che ci piazza tra i top globali. Ma non cantiamo vittoria: gli anziani stanno meglio che mai, mentre i giovani si lamentano di salute in calo. #VitaLungaItalia #IstatShocking #SaluteDisuguaglianza

E non è tutto rose e fiori: l’Italia vanta uno dei tassi più bassi di mortalità evitabile al mondo, con soli 17,7 decessi ogni 10.000 abitanti sotto i 75 anni – colpa di abitudini da polentone e un sistema sanitario che, diciamolo, non è perfetto. Solo la Svezia fa meglio con 11,0, lasciando il resto dell’UE a mangiarsi le mani. Eppure, mentre i vecchi se la cavano alla grande, le nuove generazioni arrancano: i nati tra il 1990 e il 1994 dichiarano una salute buona all’82,2%, giù del 5% rispetto ai loro predecessori del ’75-’79. Roba da far girare la testa!

Le differenze geografiche e di genere aggiungono pepe alla questione. Al Sud, l’aspettativa di vita in buona salute è un misero 55,5 anni, contro i 59,7 al Nord – quasi come se il sole picchiasse troppo forte laggiù. E le donne? Be’, prendetele in giro se volete, ma nel Mezzogiorno si fermano a 54 anni di salute decente, mentre al Nord-est arrivano a 58,8. Gli uomini non brillano di più: 57,1 anni al Sud contro 62,5 al Nord-est. Chiamatelo divario, o semplicemente Italia in salsa disuguale.

Poi c’è la mortalità evitabile, che si divide in "prevenibile" (stile di vita da rimettere a posto) e "trattabile" (i medici che corrono in ). L’Italia è tra i migliori, ma ha perso quattro posizioni per la "trattabile" a causa della – eh sì, il COVID ha messo in ginocchio il nostro sistema. Nel 2022, gli uomini registrano 23,2 decessi per 10.000, contro i 12,5 delle donne. Insomma, se non ci svegliamo, potremmo perdere il nostro trono della longevità!

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