Bambini in pericolo per cloro killer in piscina romana! Cinque piccoli di 5-11 anni finiscono dritti all’Umberto I di Roma dopo un bagno domenicale trasformato in incubo: intossicazione da cloro che brucia polmoni e pelle! Uno è in terapia intensiva, in coma farmacologico con rischi di danni cerebrali permanenti. L’impianto è sotto sequestro, e la Procura indaga su un possibile calo di pressione che ha scaricato cloro a livelli folli. #CloroKiller #PiscinePericolose #RomaIncidente
Ma che fine ha fatto la sicurezza? Stando alle prime chiacchiere, "l’acqua della piscina stava diventando gialla", come ha raccontato un bimbo alla mamma, segno che il cloro gassoso (Cl2) si è liberato, scatenando caos alle vie respiratorie, mucose e cute. Intanto, l’azione disinfettante del cloro è un’arma a doppio taglio: utile contro i microbi, ma se eccede, trasforma la piscina in una trappola mortale. L’OMS fissa limiti severi – non oltre 3 mg/L – eppure in Italia si va da 0,5 a 1,5 mg/L, ma evidentemente qualcuno ha esagerato, rischiando vite innocenti.
Non basta: il pH dell’acqua è un altro casino. Disinfettanti come il sodio ipoclorito alzano il livello, richiedendo acidi per bilanciare, ma se sbagli, boom! Reagiscono e producono cloro gassoso tossico, come in quella reazione chimica: NaClO + 2HCl → Cl2 + NaCl + H2O. Risultato? Acqua giallastra e irritazioni da incubo, proprio come a Roma. Le piscine sono ok solo se gestite alla perfezione, ma qui qualcuno ha dormito sul lavoro. Commento: Sveglia, gestori – seguite le regole o chiuderete bottega per sempre!