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Inaugurata Hera, la prima missione europea dedicata alla difesa planetaria contro gli asteroidi: scopriamo i dettagli.

Ha ufficialmente inizio il viaggio della sonda Hera, una delle più importanti missioni dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) per la difesa planetaria contro gli asteroidi. Il lancio è avvenuto con successo lunedì 7 ottobre 2024, alle 16:52 ora italiana, da Cape Canaveral, in Florida. A bordo di un razzo Falcon 9 di Space X, Hera ha come obiettivo quello di raggiungere entro il dicembre 2026 il sistema binario 65803 Didymos, che comprende gli asteroidi Dimorphos e Didymos. Dimorphos è particolarmente significativo poiché è stato oggetto della missione DART (Double Asteroid Redirection Test) della NASA, la quale ha dimostrato la possibilità di deviare la traiettoria di un asteroide mediante un impatto cinetico.

Obiettivi scientifici della missione

L’esplorazione condotta da Hera si concentrerà principalmente sull’analisi del sito di impatto di Dimorphos, rendendolo il primo asteroide ad essere studiato in questo modo. La sonda, supportata da due micro-satelliti rilasciati al momento dell’arrivo, avrà il compito di valutare le conseguenze della collisione, misurando il cambiamento orbitale e analizzando il cratere generato per ottenere informazioni sul sottosuolo dell’asteroide. I dati raccolti potranno aiutare a sviluppare strategie più efficaci per affrontare future minacce da parte di potenziali collisioni con asteroidi, rappresentando un passo avanti significativo nella riduzione del rischio per l’umanità.

Il successo del lancio

Il lancio di Hera ha richiesto l’uso di un razzo di tipo “pesante” per garantire che la sonda raggiungesse la giusta velocità di fuga dalla Terra. Il Falcon 9 ha svolto un lavoro eccellente, consentendo alla sonda di separarsi con successo circa 1 ora e 16 minuti dopo il decollo. Malgrado l’importanza dell’impresa, non è stato possibile effettuare un rientro controllato del razzo, poiché tutto il carburante necessario era stato utilizzato durante il lancio. Questo ha segnato il 23° e ultimo volo del Booster 1061 del Falcon 9, il quale era già stato impiegato in numerose missioni, tra cui 10 operazioni di Starlink e due voli con equipaggio per la NASA.

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Hera rappresenta un traguardo importante per la cooperazione tra 18 Paesi, inclusa l’Italia, che ha contribuito alla creazione di uno dei micro-satelliti. Attraverso questo progetto, l’INAF (Istituto Nazionale di Astrofisica) ha sviluppato lo strumento VISTA (Volatile In Situ Thermogravimeter Analyser) per analizzare le polveri nell’area del sistema binario. Gli scienziati sperano che le scoperte di Hera possano fornire risposte fondamentali per migliorare le tecniche di difesa planetaria.

Con la sua partenza avvenuta con successo, l’umanità compie un passo ulteriore verso la comprensione e la protezione dalla minaccia degli asteroidi, sfruttando e ampliando le conoscenze accumulate grazie alle missioni precedenti. La missione di Hera rappresenta non solo una promessa per il futuro ma anche un simbolo del lavoro collettivo tra nazioni dedicate all’avanzamento scientifico.

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