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INGV annuncia una diminuzione della velocità di sollevamento del suolo nei Campi Flegrei, con ritmi che finalmente si placano per la gioia di Napoli e dintorni

Allarme ai Campi Flegrei: il vulcano sta rallentando, ma trema come un matto, con 57 scosse e un bradisismo che potrebbe ingannarci tutti! Napoli, svegliatevi: dopo i terremoti del marzo scorso, il sollevamento del suolo è sceso a 20 mm al mese, forse anche di meno, dicono gli esperti. E Di Vito dell’INGV spara: “Bradisismo, velocità diminuita di centimetro che è quasi ferma a Nisida e Capo Miseno”. Ma con la sismicità in aumento, è una calma sospetta? # # #

Mentre i Campi Flegrei sembrano prendersi una pausa dal loro eterno balletto di sollevamento, gli scienziati dell’INGV avvertono che la velocità del bradisismo è calata a circa 20 millimetri al mese, con indizi di un ulteriore rallentamento nelle ultime due settimane. Questo dopo i terremoti da 4.6 e 3.9 di marzo, che avevano fatto tremare la zona. Eppure, non è tutto rose e fiori: la sismicità è in leggero rialzo, con 57 scosse di bassa magnitudo (fino a 2.7), inclusi tre sciami sismici nella zona di Pozzuoli, che hanno fatto suonare qualche campanello d’allarme.

I parametri geochimici? Stabili come un politico in campagna elettorale, con temperature medie a Pisciarelli intorno ai 96 °C e nessuna variazione degna di nota, nonostante qualche pioggia che ha abbassato i valori. Il bollettino non prevede guai immediati, ma chi si fida di un vulcano che rallenta solo per poi magari esplodere? Secondo i dati, il sollevamento totale dal gennaio 2024 è di 26.5 cm, con fluttuazioni che vanno da 10 a 30 mm al mese, e ora siamo tornati a una media di 20 mm.

Parlando di scosse, il 24 aprile un primo sciame ha colpito con 10 terremoti fino a magnitudo 2.0, seguito da un secondo con 5 scosse fino a 2.7 il 25 aprile, e un terzo con 7 terremoti fino a 1.6 il 27 aprile. Tutti concentrati a Pozzuoli, come se il sottosuolo stesse borbottando insulti. I flussi di CO2 restano costanti, senza sorprese, ma questo non placa le paure: l’INGV monitora tutto da vicino, e per ora, nessun segnale di catastrofe imminente.

In sintesi, il bollettino del 29 aprile non suona l’allarme rosso, con 57 terremoti, un bradisismo in calo a 20 ± 5 mm/mese e geochimica invariata. Ma attenzione, Napoli: i vulcani sono imprevedibili, e questo potrebbe essere solo l’occhio della tempesta. Mai fidarsi di un vulcano che rallenta!

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