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Israele e i musulmani si contendono la Spianata delle Moschee per ragioni storiche e religiose che continuano a dividere le comunità

Sconvolgente incursione del Ministro Ben-Gvir scuote Gerusalemme! L’estremista di destra Itamar Ben-Gvir ha osato violare la “Spianata delle Moschee”, alias “Monte del Tempio” o “al-Ḥaram al-Sharīf”, scatenando un putiferio che fa tremare il Medio Oriente. Questo tizio, capo del partito israeliano Otzma Yehudit, ha fatto la sua mossa da spaccone, attirando critiche a raffica da ogni dove – e chissenefrega dello status quo, eh? Preparatevi a un’esplosione di tensioni religiose e geopolitiche che potrebbe incendiare tutto. #GerusalemmeInFiamme #BenGvirProvocatore #TensioniMedioOriente #ScontroSacro

Ma andiamo al sodo: la Spianata delle Moschee è quel pezzetto di terra super-conteso a Gerusalemme Est, sacro per ebrei, musulmani e cristiani, con edifici che valgono un sacco – pensate alla Moschea al-Aqsa e alla Cupola della Roccia. È un casino da decenni, con frizioni che si intensificano grazie al conflitto israelo-palestinese, e ora Ben-Gvir ci ha buttato sul fuoco con la sua pagliacciata.

Ecco la sporca: dal 1948, dopo la nascita di Israele, Gerusalemme si è spaccata in due – Ovest per gli israeliani, Est per i giordani, fino alla Guerra dei Sei Giorni del 1967, quando Israele ha afferrato tutto, inclusa la Spianata. Formalmente, la Giordania gestisce il sito tramite l’Ente Waqf, ma in realtà Israele controlla accessi e sicurezza, e questo precario è una polveriera pronta a esplodere con ogni minima scemenza.

Per i musulmani, la “Spianata delle Moschee” è un pilastro dell’Islam: ospita la Moschea al-Aqsa, seconda solo a quelle di Mecca e Medina, e la Cupola della Roccia, dove Maometto supposedly volò in cielo per chattare con Allah. Roba che fa impazzire i fedeli, e non stupisce che una visita come quella di Ben-Gvir sia vista come un affronto bello e buono.

Non che gli ebrei la prendano alla leggera: per loro, è il “Monte del Tempio”, dove stava il Primo e Secondo Tempio, distrutto dai Romani nel 70 d.C., e dove Abramo era pronto a sacrificare Isacco. Il Muro Occidentale, o Muro del Pianto, è il loro spot di preghiera top, e Ben-Gvir insiste che gli ebrei debbano pregare lì, sfidando l’accordo del 1967 – come se non bastassero già le grane.

E qui arriva l’atto da dura che ha fatto saltare i nervi: nell’agosto 2025, Ben-Gvir – ministro della Sicurezza nel governo Netanyahu – si è presentato sulla Spianata, sputando sul “status quo” che permette visite ma non preghiere ai non-musulmani. I palestinesi e gli arabi della zona sono furiosi, e le sue idee anti-palestinesi estreme stanno alimentando paure di un casino diplomatico epico, con rischi di cambiare per sempre chi comanda lassù. Che tempismo, eh?

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