La città di Kowloon, negli anni ’90, è stata probabilmente il luogo più densamente popolato del pianeta, con una popolazione che raggiungeva fino a 50.000 abitanti in un’area di appena 0,02 km². Questo quartiere di Hong Kong, situato a nord dell’isola, ha acquisito una cattiva reputazione a causa delle difficili condizioni di vita e dell’oscurità quasi costante, causata dall’eccessiva urbanizzazione che impediva ai raggi del Sole di raggiungere le aree inferiori. Kowloon è stato demolito nel 1994, ma concetti simili persistono ancora oggi in alcune zone del Paese, come le famigerate case-bara. Per comprendere meglio la storia di questo luogo, faremo riferimento a uno studio pubblicato nel 2024 dall’Università di Hong Kong.
La costruzione della città murata
La formazione della città fortificata di Kowloon ha origini che risalgono alle due guerre dell’Oppio tra Regno Unito e Cina. A seguito della prima guerra, il Trattato di Nanchino cedette l’isola di Hong Kong alla Corona Inglese. Con la vittoria nella seconda guerra, la Cina cedette parte della penisola di Kowloon, mantenendo però il controllo su una città fortificata presente al suo interno. Questa città, costruita tra le due guerre, è riuscita a resistere per 99 anni come enclave cinese in un territorio sotto il dominio britannico.
Modello della città murata di Kowloon.
Una svolta significativa avvenne nel 1941, quando le forze giapponesi invasero Hong Kong e distrussero le fortificazioni della città per ricavarne materiali da costruzione. La mancanza di un muro di contenimento portò a una situazione di “limbo”, in cui il territorio non era più totalmente cinese, mentre i residenti, supportati da Pechino, si opponevano ai piani del governo britannico di demolire l’intera area. Questo, unito al disinteresse del governo britannico, favorì lo sviluppo di una baraccopoli verticale su una superficie di appena 0,026 km².
Lo sviluppo della città oscura
Kowloon iniziò a svilupparsi in modo incontrollato, senza norme costruttive, fatta eccezione per un limite di altezza di 14 piani a causa della vicinanza all’aeroporto di Kai Tak. La mancanza di luce naturale in molti appartamenti contribuì a dare il soprannome di città oscura, mentre la gestione dei rifiuti era quasi inesistente e l’elettricità era fornita principalmente tramite allacciamenti illegali. Sebbene i residenti vivessero relativamente in tranquillità, la zona era caratterizzata da un alto traffico di eroina.
Credito: M+ Research Center
La rapida crescita dell’insediamento fu in gran parte determinata dall’afflusso di rifugiati cinesi, soprattutto negli anni ’60. Prima della demolizione, la popolazione era stimata tra i 35.000 e i 50.000 abitanti, con una densità abitativa che oscillava tra 1,3 milioni e 2,5 milioni di persone per km², valori che superano di gran lunga quelli di altre aree fortemente popolate, come ad esempio il principato di Monaco, che conta circa 25.000 abitanti per km².
Credito: M+ Research Center
La demolizione del quartiere avvenne nel 1994 e da allora, Kowloon è diventato soggetto di ispirazione per film, serie televisive e videogiochi. Oggi, al posto dell’antica città, sorge un parco pubblico.